Calcio Estero
Ajaccio: ancora accuse di doping a Ravanelli e Ventrone, ma le prove?
Nonostante l’avventura di Fabrizio Ravanelli all’Ajaccio si sia già conclusa malamente (ingaggiato lo scorso 8 giugno è stato allontanato il 2 novembre scorso per scarsi risultati), in Francia si continua a parlare della sua pur breve esperienza transalpina assieme al preparatore atletico Giampiero Ventrone. L’accusa, che trova titoloni a nove colonne oltralpe e rimbalza anche sui giornali italiani, è quella di doping: secondo l’accusa – fin qui principalmente mediatica – l’ex calciatore della Juventus e il suo preparatore avrebbero chiesto ai calciatori dell’Ajaccio un uso massiccio di farmaci.
Il tutto ha inizio dopo la gara disputata dall’Ajaccio contro il Rennes: l’intera rosa di Ravanelli viene sottoposta ad un controllo antidoping i cui dati ufficiali ancora non sono stati trasmessi. Quindi, allo stato attuale, non si può dire se ci sia o meno qualche giocatore dopato nel club transalpino finito nell’occhio del ciclone. Il controllo a sorpresa, però, basta e avanza per tornare sui vecchi fantasmi di doping alla Juventus, visto che di mezzo ci sono proprio due ex bianconeri. Il carico, poi, ce lo mette Cedric Hengbart, difensore dell’Ajaccio messo fuori rosa da Ravanelli:
“Io tra i pochi a rifiutarmi di prendere certe cose. Non vado ad impasticcarmi a 33 anni – accusa il giocatore – Ci consigliavano di prendere delle cose ed io sono stato tra i pochi a rifiutarmi. Ho 33 anni e dieci di carriera alle spalle, non vado ad impasticcarmi proprio adesso”.
Ma cosa sono queste “cose”? Hengbart non fa nomi di farmaci specifici e la cosa puzza un bel po’: lasciare appesa un’accusa così pesante senza entrare nello specifico dei farmaci ha mediaticamente più effetto. Sapendo di cosa si tratti, sarebbe più facile smorzare le accuse. Dal canto suo Ravanelli difende il suo operato e quello di Ventrone:
“Erano semplici integratori alimentari, roba da supermercato che può essere presa da una nonna”, dice l’ex bianconero.
Secondo il ‘Fatto Quotidiano’ i “farmaci” in questione sarebbero: creatina, proteine, amminoacidi e omega-3. Insomma, nulla di che, visto che si tratta di sostanze vendute anche nei supermercati – certo vanno assunte seguiti da un medico – e di cui fanno uso il 90% dei club di calcio di tutto il Mondo. Dove sta allora lo scandalo fino a quando non si saprà che esito hanno avuto i controlli sui calciatori dell’Ajaccio? Semplice, nel fatto che ci siano di mezzo due ex della Juventus e la Juventus storicamente si dopa, lo ha detto Zeman.
“Sapevo cosa medico e nutrizionista davano ai miei giocatori, erano semplici integratori alimentati, roba che si trova anche nei supermercati e che posso essere assunte da una nonna. Se Hengbart fosse stato un buon giocatore me ne sarei privato?”, ha chiosato sulla vicenda Ravanelli.
Giusto attaccare l’ex bomber bianconero sui suoi fallimenti fuori dal campo, ma gettargli gratuitamente fango addosso senza alcuna prova è la parte più becera del giornalismo, non solo italiano, a questo punto.