La banana mangiata da Dani Alves del Barcellona durante l’ultima gara di campionato contro il Villareal, sarebbe una trovata pubblicitaria studiata a tavolino. Una campagna di marketing, che se trovasse conferme, avrebbe comunque colto nel segno, poiché ha avuto un effetto virale pazzesco nel giro di poche ore. Dallo sport, alla politica, passando per la TV, in tanti hanno colto la palla al balzo per mangiare pubblicamente banane in segno di solidarietà contro gli insulti razzisti ricevuti dal calciatore del Barcellona. In realtà, sarebbe stato tutto studiato a tavolino, come ipotizza il quotidiano spagnolo ‘As’, anche se l’obiettivo – raggiunto – rimane nobile.
L’idea sarebbe dello stesso Dani Alves, che insieme al compagno di squadra e di nazionale, l’attaccante Neymar, avrebbe deciso di dare una forte risposta ai continui insulti razzisti ricevuti nel corso della stagione. Ovviamente, non hanno potuto fare tutto da soli e si sarebbero rivolti ad un team di esperti pubblicitari che hanno individuato il modo migliore per rendere il più virale possibile la risposta al razzismo. L’idea iniziale, quella di mangiare la banana, sarebbe di Neymar che, dopo essere stato insultato nella gara contro l’Espanyol, ha creato sui social network uno speciale hashtag: a consigliare il talento verdeoro, il padre e alcuni collaboratori, che hanno pensato fosse il momento giusto per replicare ai beceri atti di intolleranza. Dani Alves, però, lo ha battuto sul tempo, durante la gara Villareal-Barcellona, scatenando una sequela di imitazioni anche al di fuori dei confini della Spagna.
Proprio le repentine reazioni e le decine di imitazioni scattate nel giro di poche ore dall’episodio avvenuto domenica scorsa, a partire dalla foto che lo stesso Neymar ha pubblicato sui propri account social ufficiali, andrebbero a supporto della tesi di ‘As’ che fosse tutto studiato a tavolino. Inoltre, già lunedì pomeriggio, il marchio di abbigliamento Luciano Huck, presentatore televisivo e amico dell’attaccante del Barcellona, aveva messo in vendita le magliette con l’hashtag #somostodosmacacos (#siamotuttiscimmie) e la foto di una banana, al modico prezzo di 25 euro. Ovviamente, è stato sin da subito boom: a pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina…
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