Giampietro Manenti, presidente del Parma, è stata arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta portata Avanti dalla Procura di Roma. L’accusa nei confronti del tanto discusso patron dei ducali è quella di reimpiego di capitali illeciti: le operazioni delle Fiamme Gialle sono in corso dalle prime luci dell’alba e molto probabilmente, nel corso della giornata, conosceremo maggiori dettagli in merito. Si chiude così il cerchio attorno a Manenti, che da quando ha acquistato il pacchetto di maggioranza del Parma nel mese di febbraio, ha fatto molto discutere per le sue promesse mai mantenute.
“Manenti non è credibile, non si rende conto della gravità della situazione”, aveva ribadito a più riprese il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Giudicato nell’ambiente ormai un personaggio poco affidabile, la città di Parma non ha mai creduto nei fantomatici progetti di Manenti, che durante una passeggiata nel centro del capoluogo emiliano, qualche settimana fa, ha rischiato persino il linciaggio. Sin dal suo primo giorno a Collecchio, aveva fatto mirabolanti promesse di risanamento, ripetendo a più riprese che “i soldi ci sono e che arriveranno presto”.
Ad oggi, nessuno ha visto il becco di un quattrino e per domani, a meno di un rinvio, è prevista l’udienza presso il tribunale fallimentare per decidere le sorti della società gialloblu. Secondo quanto riferisce ‘Panorama’, Manenti non potrà presentarsi poiché è stato arrestato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, su delega da parte della Procura della Repubblica capitolina. Assieme al presidente del Parma, si sono viste mettere le manette ai polsi altre 21 persone, con accuse che vanno a vario titolo da peculato all’associazione a delinquere, e ancora frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio ed autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Effettuate fin qui circa 60 perquisizioni, ma lo scandalo potrebbe presto allargarsi.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG