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Arrivato al Milan come un “animale”, ora è una riserva: viaggio dentro la crisi del rossonero
Da nuovo “animale” rossonero a riserva, che fine ha fatto il giocatore del Milan? Viaggio dentro la crisi del giocatore.
Il Milan deve fronteggiare una situazione che, a inizio stagione, sembrava davvero inimmaginabile. La squadra si trova in una posizione di classifica che impone un netto cambio di passo per poter ancora ambire agli obiettivi stagionali. I tifosi, così come la dirigenza, si aspettano una reazione immediata da parte della squadra, ma le difficoltà sembrano non finire mai. Le incertezze sul piano del gioco e dei risultati sono sempre più evidenti, e la pressione cresce di settimana in settimana.
In questo contesto di incertezze, la squadra ha bisogno di un’inversione di rotta. Il riscatto di qualche giocatore, insieme a un miglioramento generale del gruppo, potrebbe essere la chiave per uscire da questa crisi e ritrovare una marcia vincente. Il 2025 necessita assolutamente di un cambio di passo netto e deciso.
Arrivato al Milan da “animale, ora è una riserva
A rendere ancora più incerta la situazione, va considerata la crisi senza fine di uno dei giocatori che, all’inizio della stagione, era stato accolto come una promessa, un “animale” in campo, pronto a trascinare la squadra. Ora, però, quel calciatore è una riserva, lontano dai riflettori e dalle aspettative iniziali. Questo calo di rendimento, forse legato a problemi fisici o psicologici, è un ulteriore tassello che contribuisce a rendere la situazione del Milan ancora più complicata.
Dentro la crisi del rossonero
Il Milan deve affrontare diversi problemi, da quelli di campo a quelli extracampo. Sono tante le note negative al momento, così come sono numerose le situazioni da affrontare e da migliorare. Su tutte spicca la situazione relativa a Pavlovic, accolto al Milan con entusiasmo, tanto che Zlatan Ibrahimovic lo ha descritto come un “animale” sul campo, alludendo alla sua aggressività e determinazione. Tuttavia, a dispetto di questo slancio iniziale e delle aspettative, il difensore serbo si è rapidamente trovato al di fuori della formazione titolare scelta dall’allenatore Paulo Fonseca. Quest’ultimo – scrive la Gazzetta dello Sport – sembra aver trovato una solida coppia difensiva in Malick Thiaw e Matteo Gabbia, rendendo difficile per Pavlovic riacquistare il suo posto. Nonostante le indubbie capacità individuali di Pavlovic, come l’aggressività e la capacità di recupero, sembra che il suo approccio individualistico al gioco lo abbia messo in difficoltà. Un aspetto significativo che emerge è la sua lotta con la disciplina tattica e il gioco di squadra. Con Pavlovic in campo, il Milan ha subito 15 gol in tutte le competizioni, un dato che solleva preoccupazioni. Inoltre, la partnership tra Pavlovic e Tomori si è rivelata problematica, subendo dieci gol in 450 minuti di gioco congiunto.
Alla ricerca di una soluzione
Ciononostante, non tutto è perduto per Pavlovic. Il giocatore ha mostrato segnali di complementarità con Thiaw, suggerendo che può ancora trovare il suo spazio e contribuire positivamente alla squadra. La sfida per lui sarà adattarsi al gioco collettivo e disciplinato che richiede Fonseca e dimostrare che può essere affidabile non solo nelle individualità ma anche nel mantenere una solida difesa per la squadra.
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