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Juventus-Milan 2-0, le parole di Sergio Conceicao scuotono l’ ambiente. Ai microfoni anche capitan Maignan e Terracciano

Un Milan decisamente insufficiente esce meritatamente battuto dallo Juventus Stadium. Ai microfoni, nel post-partita, ecco presentarsi il capitano Maignan, Filippo Terracciano e l’ atteso Sergio Conceicao che non tradisce il suo stile.

Un Milan davvero spento ed inconcludente viene meritatamente battuto da una Juventus a cui sono bastati cinque minuti, intorno al quarto d’ ora della ripresa per mettere le cose in chiaro.

La prima, dolorosa, sconfitta in campionato per Sergio Conceicao allontana nuovamente il Milan da un posto Champions appena rimesso nel mirino e ora ci sarà da ragionare.

Maignan: meglio la Juve

Queste le parole di Mike Maignan ai microfoni di Milan TV e DAZN dopo il ko contro la Juventus: ” Loro sono stati più precisi e hanno fatto gol. Poi noi non abbiamo avuto più occasioni. ” Hanno vinto più duelli, anche noi potevamo segnare, ma loro hanno avuto più fiducia sbloccando la gara. Ero arrabbiato, quando non vinciamo non possiamo essere felici “. Ora testa al Girona in Champions: “Non dobbiamo mollare. Nel calcio capitano i momenti no. Dopo un pareggio e una sconfitta non possiamo abbassare la testa e mollare, ma dobbiamo lavorare. Ora abbiamo una partita importante in Champions, pensiamo subito a quella “.

Terracciano: maturità e mentalità

Entrato a 15 minuti dal termine al posto di uno spento Tijani Reijnders ecco le parole di Filippo Terracciano in sala stampa: ” Siamo entrati dal primo minuto con l’energia giusta, con l’atteggiamento corretto che dovevamo migliorare rispetto alle altre partite. Dobbiamo lavorare per tenere questo atteggiamento nei 90 minuti. Siamo tutti uomini non ragazzini. Anche in questi momenti rimaniamo positivi, uniti. Ora ci concentriamo sulla prossima gara. Abbiamo la capacità di incanalare queste emozioni nel modo corretto. Dobbiamo prendere il positivo da queste
emozioni
“. E sulla mentalità con l’ arrivo di Conceicao: ” Col mister, avendo avuto poco tempo per lavorare su organizzazione tattica, abbiamo messo tante energie sull’atteggiamento e sul carattere che per noi è la base da avere per poi poter fare tante cose “.

Conceicao: è mancata voglia di vincere!

Il più atteso in sala stampa è, evidentemente, Sergio Conceicao che non lascia dubbi: ” Nel primo tempo è stata una partita equilibrata, abbiamo avuto più occasioni. Poi nel secondo tempo la Juve ha avuto più voglia di vincere, più fame. Potevamo prendere anche un altro gol ad inizio ripresa perché vogliamo giocare in uscita dentro l’area con la pressione dell’avversario: sono cose che non capisco. Ma sono io il responsabile, l’allenatore. Il primo passo per vincere una partita è voler vincere “. L’ allenatore rossonero batte su questo tasto: ” Ho avuto piccole squadre quando ho iniziato ad allenare 13 anni fa, ho avuto squadre che a livello tecnico non erano granché ma avevano una fame e una voglia incredibile. Nella vita è così, dobbiamo avere obiettivi per crescere. Una volta arrivati al Milan dobbiamo volere ancora di più perché dobbiamo continuare successo, fame, voglia con gli obiettivi personali per arrivare a fine carriera ed essere orgogliosi di quanto fatto. Quello che vedo non è nuovo, lo sentivo prima perché ho seguito praticamente tutte le partite del Milan. Sono io che devo cambiare atteggiamento e mentalità dei giocatori. Io sono il responsabile, io sono l’allenatore e io mi prendo la responsabilità di questa sconfitta perché non sono stato bravo all’intervallo con questo calo poi nel secondo tempo. Ok, se sbagliamo gol e l’avversario è stato bravo va bene. Ma quando ci mancano altre cose per me è difficile, sono io come allenatore che devo cambiare la situazione “.

Conceicao: i leader

Sergio Conceicao non si fa pregare e lancia un messaggio chiaro ai suoi giocatori: ” Non possiamo secondo me appoggiarci sempre sui giocatori più esperti. Gli altri hanno le loro responsabilità, non è che possiamo mettere tutto il peso sulle spalle di Theo, Leao e Mike, non è giusto. Ci sono anche gli altri e non si possono nascondere. È il calcio ed è la vita. Ho giocato per 25 anni e so com’è, che in questi momenti di difficoltà escono quelli che hanno più esperienza e più maturità. Ma nessuno si deve nascondere. Dobbiamo guardarci negli occhi e vedere come possiamo fare di più, io per primo, e come cambiare questa situazione. Non è una situazione che siamo una squadra tecnicamente non al livello delle altre grandi in Italia, o non è che a livello fisico non possiamo arrivare ad un momento importante con tutti al top, a livello di organizzazione non è che non possiamo arrivare a livelli alti. Dopo c’è anche un’altra parte che per me è la cosa più importante. Se non hai la base, la voglia, la fame, la voglia di vincere la partita e ogni duello, come se ogni duello fosse decisivo: qua manca questo. E io come allenatore mi prendo questa responsabilità per cambiare questa situazione “.

 

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