Serie A
Mihajlovic ha conosciuto Ferrero: “Può sembrare eccentrico, ma ha entusiasmo e farà il bene della Sampdoria”
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Un mese fa il futuro di Sinisa Mihajlovic sembrava più incerto che mai, il rinnovo con la Sampdoria non arrivava ed era difficile prevedere se lo avremmo visto ancora a Marassi. Poi il campionato finito e due giorni dopo è arrivato l’annuncio della nuova firma sul contratto che lo lega per un’altra stagione ai liguri, a dare la notizia lo stesso presidente Edoardo Garrone. Quel 20 maggio nessuno poteva aspettarsi che in casa blucerchiata si stava preparando un vero e proprio terremoto, lo stesso serbo non era a conoscenza delle trattative che avrebbero portato al cambio di proprietà di lì a breve. Uno sconvolgimento di questo tipo poteva portare Sinisa a tornare sulla sua decisione, in molti avevano azzardato un’ipotesi dimissioni.
In realtà l’allenatore non ha mai pensato ad una soluzione del genere, non in modo preventivo. Certo lo stupore nello scoprire che la famiglia Garrone usciva di scena c’è stato, ma prima di fare qualsiasi valutazione ha voluto toccare con mano la nuova realtà e l’occasione è arrivata nei giorni scorsi:
La cessione lampo? All’inizio la sorpresa è stata grande. Nessuno della Samp sapeva nulla. Tutto è stato molto veloce… Ma a volte è meglio così, invece di trascinare le cose. I presidenti, vecchio e nuovo, sono stati abili. Con Garrone ci siamo parlati, ma non sono entrato nel privato di scelte familiari. Ma conoscendo la sua serietà e attaccamento per la Samp, so che non l’avrebbe lasciata in mani sbagliate. Ed è quello che mi ha ripetuto. Se ho pensato alle dimissioni? Io ho firmato un contratto biennale anche per il rapporto che avevo con Garrone. Ma da lì a dimettersi perché il presidente cede il club ce ne corre un po’. Lo avrei fatto se il nuovo proprietario avesse espresso dei dubbi su di me. Ma è avvenuto il contrario. Dimettermi al buio sarebbe stata una dimostrazione di sfiducia preventiva nei suoi confronti. Io giudico le persone dopo averle conosciute, mai prima.
Dopo tante telefonate e altrettanti attestati di stima da parte di Massimo Ferrero per Mihajlovic, sabato c’è stato il tanto atteso incontro di persona. Una prima volta organizzata in grande stile dal nuovo presidente che, padrone di numerosi cinema nella capitale, ha riservato un’intera sala per sé, Mihajlovic e le rispettive famiglie per poter assistere insieme alla partita dell’Italia. Prima però c’è stato un incontro in ristorante, per parlare e conoscersi:
Al telefono avevamo già parlato e simpatizzato. Il presidente si era presentato a modo suo: Sinisa per me sei un mito, siamo simili noi, cresciuti nella strada e venuti su da soli e poi io c’ho 6 figli come te, e quando i tuoi vogliono andare al cinema, li faccio entrare gratis… Il presidente ha riservato una sala da 450 posti solo per noi, per vedere Italia-Inghilterra. Non avevo mai visto una partita al cinema. Se ha superato l’esame? Ferrero non doveva superare niente, il club è suo. L’ho sentito convinto, pieno di energia e voglia di stupire. Ho buone sensazioni.
I due hanno già iniziato anche a pianificare la prossima stagione anche se nelle prossime settimane saranno molti gli incontri. A quanto pare Ferrero ha voglia di cominciare il prima possibile, si è già iniziato a sbilanciare sulle future operazioni di mercato anche se Sinisa lo ha invitato ad una maggiore prudenza, dall’alto della sua conoscenza del calcio:
Abbiamo già parlato di mercato. Snocciola tanti nomi, ha entusiasmo. La Samp ha bisogno di un progetto che duri nel tempo. I colpi a effetto sono la ciliegina. Pensiamo prima alla torta. È un uomo pieno di energia, intelligente, simpatico, che non bada troppo alle formalità. Ha progetti, voglia, ambizione: va di corsa. L’ho avvertito che il mondo del calcio è difficile. E a volte non bastano neanche i soldi. Ma non mi sembra per nulla spaventato. Se sarà all’altezza lo dirà il tempo. Ma non va giudicato con approssimazione.
Sembra quindi che Massimo Ferrero, chiamato affettuosamente Er Viperetta, abbia convinto Mihajlovic e non è poco. I tifosi blucerchiati sicuramente possono stare più tranquilli. Se all’inizio l’arrivo di un presidente romano, ma anche l’indimenticato Mantovani lo era, li aveva un pò spaventati, le parole dell’allenatore serbo, uno che la Samp ce l’ha nel cuore, sono una garanzia su cui fare affidamento.