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La storia del Castel Rigone, in Lega Pro con stile: stadio green, etica e cibo agli avversari
Castel Rigone, comune di Passignano sul Trasimeno, non lontano da Perugia: questo pomeriggio nel minuscolo centro umbro, una manciata di abitanti e primato quale cittadina più piccola d’Italia ad avere una squadra professionistica (406 anime per la precisione, contro i 466 di Masi San Giacomo che fino all’anno scorso, prima della fusione con la Spal, giocava anch’essa in Seconda Divisione), si giocherà l’anticipo della seconda giornata del Girone B di Seconda tra i biancoblu di casa e i pugliesi del Martina. Al sabato non a caso: il presidente del club, al secolo Brunello Cucinelli (re del cachemire, esportatore di capi d’abbigliamento di lusso in tutto il mondo, imprenditore tra i più ricchi d’Italia), ha fatto domanda alla Lega Pro di non giocare le partite casalinghe di domenica perché, dice lui, “resto convinto che il sabato debba essere dedicato allo sport e la domenica alla famiglia“.
Teatro della partite tra le mura amiche il San Bartolomeo, in estate rimesso a nuovo per fare bella figura tra i professionisti: panchine e spalti in legno, immerso nel verde, senza barriere tra il pubblico e il campo (ma solo siepi di alloro e cipressi), 300 posti per i tifosi di casa e 500 per gli ospiti. Gli abbonamenti? Esistono anche quelli e si possono comprare, così come i biglietti per la partita, presso “La Bottega del Pane e del Vino” giù in paese. Ma non è solo questione di infrastrutture, Cucinelli esige freschezza e comportamenti lodevoli anche in campo: nessuna protesta né simulazioni, festeggiamenti dei gol sobri, in trasferta bisogna lasciare lo spogliatoio pulito e per chi arriva a Castel Rigone frutta e crostate a volontà. Si, va bene, ma quali sono gli obiettivi sportivi? Come intende raggiungerli il minuscolo Castel Rigone?
Innanzitutto confermando ben 16 giocatori di quelli che hanno regalato il professionismo al club; non solo, ma essendo aumentati i contributi da versare, i trionfatori della Serie D hanno dovuto pure decurtarsi lo stipendio del 20%: “Abbiamo chiamato tutti i giocatori riconfermati proponendo loro una riduzione degli stipendi; mi hanno risposto ad uno ad uno con degli sms che custodisco gelosamente. Degli attestati di stima ai quali tengo in maniera particolare. Sono dei ragazzi eccezionali e sono felice che possano fare calcio in maniera seria qui da noi garantendo una solidità anche alle loro famiglie” rivela il presidente, che ha puntato forte solo sull’allenatore. A guidare la matricola umbra ci sarà Marco Di Loreto, l’anno passato nelle giovanili del Perugia, ex difensore d’esperienza con più di 200 presenze in Serie A.
All’esordio sconfitta per 3-1 a Chieti, gol di Tranchitella sul 2-0 per i neroverdi di casa, oggi col Martina la voglia di riscattarsi; già perché Cucinelli vuole sfruttare l’annata particolare della Seconda Divisione: chi non retrocede si trova in terza serie. “Ma per raggiungere l’obiettivo non dovremmo tradire la nostra filosofia di gioco” ha chiosato il presidente, uno che tra un impegno imprenditoriale e l’altro trova anche il tempo per l’immancabile partitella infrasettimanale, ovviamente al San Bartolomeo, insieme a dirigenti e amici del Castel Rigone. Una bella storia, insomma, di quelle che dalle nostri parti può regalare forse solo il magico mondo della Lega Pro.