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Bonolis accusa il Milan, Moratti insiste sulla malafede. Nel 2008 però sbagliavano in buonafede

Delirio nerazzurro. Come definire la decisione dell’Inter di dare prima spazio su Inter Channel ad un tifoso come Paolo Bonolis che si lascia andare ad un vaneggiamento complottista della serie “è tutto deciso a tavolino” attaccando frontalmente il Milan per poi pubblicarlo integralmente sul sito ufficiale della società? Già ieri sera, nell’immediato post di Inter – Atalanta 3-4, la reazione da bambino a cui hanno portato via il pallone era apparsa eccessiva e sopra le righe, ma quanto meno era catalogabile all’interno di uno “sbrocco” a pochi minuti da una sconfitta storica in una gara condizionata dagli errori arbitrali di Gervasoni.

Il fatto che anche “a freddo” l’Inter insista e lo faccia con modalità così inusuali (Bonolis, a parte essere un conduttore tv e un comico perché avrebbe titolo ad uno sfogo da Baretto dello sport in nome e per conto dell’Inter?) è semplicemente paradossale. Lo stesso Moratti, che ieri si era reso ridicolo parlando di “serie di partite senza rigori” che dimostra “statisticamente” la malafede arbitrale, decide di rincarare la dose chiarendo di “non aver cambiato idea a freddo” perché “c’è la volontà di colpire l’Inter“.

Si è passato il segno. La reazione isterica con il richiamo ad un disegno portato avanti deliberatamente per favorire una squadra (il Milan, ma a questo punto perché non il Napoli o la Lazio o la Fiorentina?) mette l’Inter fuori dal “consesso civile”. La scelta di fare proprie con la pubblicazione sul sito ufficiale parole come quelle di Bonolis che parla apertamente di una “commedia”, “una sceneggiatura scritta che prevede un finale, quello del Milan che ha fatto investimenti e che vuole essere portato in Champions League“, è inappropriata e nasconde una sottile vigliaccheria.

L’Inter, che per 4-5 anni post Calciopoli ha dominato il calcio italiano regalando al nostro paese la soddisfazione della vittoria in Champions League, ha deciso di ridimensionarsi economicamente, ha perso completamente la bussola nelle scelte tecniche (vedi un modesto allenatore della Primavera che si atteggia a nuovo Mourinho), nel calciomercato (Rocchi e Kovacic dentro, Livaja e Sneijder fuori?), ma non accetta che sia in questa serie di azioni chiaramente autolesioniste la causa di un rendimento deludente di una squadra troppo in fretta celebrata come “il nuovo che avanza” dopo la vittoria di novembre allo Juventus Stadium.

Niente da fare, è colpa degli arbitri. C’è un disegno deliberatamente orchestrato (immaginiamo del designatore Braschi, dei suoi sodali, della Federazione e magari anche della Lega Serie A) per danneggiare l’Inter e favorire i cugini del Milan che con una incredibile rimonta hanno riscattato una partenza shock. Per i vari Bonolis e Moratti il fatto che l’Inter venda Balotelli e il Milan lo compri, che i rossoneri acquistino El Shaarawy a 8 milioni e che i nerazzurri provino a pagare 9 Ricky Alvarez (i requisiti per i “bonus” non si sono stranamente mai concretizzati) non ha nulla a che vedere con la rimonta. Certo, il Milan ha goduto di alcuni errori arbitrali, il rigore nella gara con l’Udinese allo scadere, per dirne uno, ma quando l’Inter trionfava qualche stagione fa non ce n’erano di errori?

Dov’è finito il Massimo Moratti che nel dicembre 2008 commentando il celeberrimo fuorigioco di Maicon (e di altri 4-5 compagni di squadra) nel gol decisivo di un Siena – Inter 1-2 parlava così:

Abbiamo meritato questo primo posto in classifica, così come abbiamo meritato di vincere lo scudetto, perché stiamo giocando bene. Quello di Siena è stato un incidente che abbiamo ammesso e non so che cosa potevamo fare di più. Siccome è in buona fede, è ben diverso da quello che succedeva anni fa.

Chiaro che in un mondo normale non dovrebbe interessare a nessuno, ma viene la curiosità di sapere cosa dicesse Paolo Bonolis all’epoca. Quando contro l’Inter non venivano fischiati calci di rigore per 53 partite consecutive non c’era nessuna “commedia”? La “sceneggiatura già scritta” che finale prevedeva e soprattutto chi erano gli sceneggiatori in quel caso?

Il conduttore tv ha parlato di “disincanto” e ha chiesto di “far giocare la Primavera“. Potrebbe essere una buona idea, tutto sommato Stramaccioni si troverebbe più a suo agio, grandi campioni un po’ attempati come Walter Samuel eviterebbero figuracce come quella di ieri sera causate (anche) da tanta sfortuna e da un’organizzazione tattica carente e magari scoprirebbero qualche De Sciglio dal vivaio invece di andare a svenarsi per l’Alvaro Pereira di turno.



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