Una decisione maturata in coda a due anni di ombrosa esperienza nel ruolo di presidente del Settore Giovanile e Scolastico italiano, forse per imparare, forse per guardare e affacciarsi dopo tanti anni ai margini di quello che è stato (da assoluto protagonista) il suo vero mondo: Roberto Baggio, il Divin Codino, vuole mettersi in gioco passando dall’universo istituzionale a quello più attivo del calcio dei club.
L’ex Pallone d’Oro 1994 lo ha detto e ribadito al suo storico entourage (Petrone in primis), proprio lui si è già mosso a dovere mettendo in circolo la notizia che tra gli addetti ai lavori e ha già anche attraversato i confini del Belpaese per prendere i primi contatti. Può a questo punto succedere un po’ di tutto, visto il nome che porta e (a quanto si dice) le non così rilevanti pretese economiche del grande rientro.
Nonostante la decisione finale verrà presa da Baggio non prima di aprile, esistono già tre piste concrete, molto diverse l’una dall’altra, se non altro perché le avance sono già state perpetrate.
La prima porta a Vicenza, con il club di “casa” Baggio che sarebbe pronto ad assegnargli un ruolo da numero due societario al fianco del presidente Massimo Masolo che di fatto è un reggente per conto di un proprietario esterno.
La seconda guida direttamente in Inghilterra, al momento ipotesi molto volatile, dove l’Huddersfield Town che gioca in Championship, avrebbe proposto all’ex campione tra le altre di Juventus e Fiorentina già da subito il ruolo di manager. Forse in risposta, o in copia, al Watford di Gianfranco Zola.
La terza è la solita e al momento forse ancora la più robusta, ovvero l’Inter di Massimo Moratti con il quale resiste un lungo flirt e un credibile feeling. Il ruolo non sarebbe chiaro, ma certamente non avrebbe a che fare con il mondo delle giovanili, proposto a suo tempo dai nerazzurri a Baggio che rifiutò dopo una lunga riflessione. Oggi ancora peggio: Baggio vuole di più, vuole un rientro da fuoriclasse.
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