Juventus – Genoa, Antonio Conte furibondo nel post partita
L’arbitro Marco Guida è reduce da uno Juventus-Genoa (highlights) che farà parlare di sé per giorni, anche per le dichiarazioni di Giuseppe Marotta che, al termine della partita, ha rincarato la dose delle polemiche citando le origini del fischietto, contestatissimo nel finale del match da Antonio Conte.
Marotta ha contestato il fatto che la partita sia stata assegnata a un arbitro giovane e di Torre Annunziata, chiedendosi cosa sarebbe successo se un arbitro di Torino fosse andato ad arbitrare a Napoli. L’illazione del d.g. è destinata sicuramente a suscitare le reazioni di De Laurentiis, Bigon e Mazzarri. Eppure, a leggere alcune dichiarazioni che Guida rilasciava a Vincenzo Paliotto su Napolissimo n. 23 del 2010 (Napolissimo è un settimanale di sport campano) potrebbero alimentare i veleni del post-partita e le polemiche a distanza fra bianconeri e partenopei.
Classe 1981, Guida è nato a Pompei, ma originario di Torre Annunziata, alla cui sezione AIA è iscritto. Approda in serie D nel 2002-2003, poi in Serie C (oggi Lega Pro) nel 2006-2007, quindi, a tempo di record, viene promosso ad arbitrare in A e B a 28 anni: la decisione è del designatore Giancarlo Dal Forno. Esordisce in Serie B arbitrando Albinileffe-Vicenza (21/08/2009). Poi in Serie A (31/01/2010, Chievo-Bologna).
Di sé diceva:
«Semplicemente non pensavo di diventare un arbitro. Volevo fare il calciatore e ho giocato con la Scuola Calcio Napoli e quindi nel Torre Annunziata 88, una formazione minore della mia città, ma non con grandissimi risultati. Ho capito che non avrei avuto grosse fortune nei panni di calciatore. Poi mi sono avvicinato ad un corso arbitrale, neanche senza troppo entusiasmo iniziale in verità. Fin quando ho poi scoperto di essere portato per questo ruolo. Anzi probabilmente me ne hanno convinto gli altri».
Quanto al tifo, Guida spiega:
«Io sono sempre stato un tifoso di calcio. Un appassionato di questo sport e devo dire che quando vivo questa sensazione di stare in mezzo al campo ad arbitrare a certi livelli è bellissimo.
Ma per chi tifa, il fischietto? Ovviamente non può certo indicare una squadra di serie A (nell’intervista, che risale, come dicevamo, al 2010, Guida era appena stato promosso nella massima divisione). Così ripiega:
«Sono un grande appassionato di calcio ed anche io tengo alle sorti di una squadra, che purtroppo però attraversa un momento proprio difficile come il Savoia. La situazione della squadra riflette purtroppo la situazione sociale ed economica di una città con grandi problemi. Chissà se in breve tempo questo situazione potrà cambiare. Lo spero per tutti».
Dopodiché, chiosava così:
«Ovviamente poi tengo anche molto alle sorti del Napoli».
E precisava anche, dopo aver arbitrato l’amichevole Napoli-Cavese:
«Conservo bei e prestigiosi ricordi di tutte le partite arbitrate, come ad esempio un’amichevole Cavese-Napoli del gennaio del 2009. Quella ha rappresentato un momento di vanto per me. Insomma arbitrare il Napoli, di cui seguo le sorti sin da bambino, non capita tutti i giorni».
Alla luce di queste dichiarazioni di qualche anno fa, le parole di Marotta, forse, assumono un significato diverso (che sarà sicuramente azzerato dalle consuete polemiche, che dipingeranno il d.g. come autore di dichiarazioni razziste). E anche quel
«Non me la sono sentita»
di fischiare il rigore negli ultimi secondi dell’ultimo minuto di recupero della partita (concedendo così alla Juventus un 50% di possibilità di vittoria), nonostante il giudice di porta e il quarto uomo lo avessero indicato come tale, frase che Guida avrebbe detto a Conte, secondo le dichiarazioni del tecnico bianconero a Sky, be’, acquisisce un senso. Molto umano, probabilmente, ma poco condivisibile.
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