Paolo Di Canio non è più l’allenatore dello Swindon Town. L’ex capitano della Lazio ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dal piccolo club con il quale si era prefissato l’obiettivo di arrivare dalla League Two alla Premier League prima possibile. La decisione del vulcanico Coach è dovuta a dissapori con la società che non lo sta sostenendo, almeno a suo dire, trattenendo i calciatori “chiave” per il progetto tecnico dell’italiano che erano in prestito da società di Championship e di Premier League. Problemi economici per i quali Di Canio, nel suo consueto stile provocatorio e controcorrente, si era proposto di fare da garante pagando “di tasca propria” i prestiti dei suoi giocatori.
Rientrata la questione dei giocatori in prestito Di Canio ha perso definitivamente le staffe a causa della cessione a titolo definitivo dell’ala destra Matt Ritchie al Bournemouth, avversaria diretta dello Swindon nella lotta per la promozione in Championship. Il giocatore ha fatto capire di essere stato indotto ad accettare la cessione dai dirigenti, Di Canio ha definito l’operazione di mercato un giochetto messo in atto alle sue spalle, senza che nessuno lo coinvolgesse nella trattativa.
Insomma, la cessione di Matt Ritchie è stata la prova definitiva che lo Swindon e Di Canio hanno obiettivi ed ambizioni diverse. La scelta di rassegnare le dimissioni arriva a 12 giornate dalla fine del campionato, con il suo Swindon sesto in classifica ma con una partita in meno rispetto alle avversarie e soltanto tre punti di ritardo dal duo di testa composto da Doncaster e Bournemouth. Insomma, Di Canio era perfettamente in corsa per centrare la seconda promozione in due anni, ma ha preferito non continuare a lavorare in un club che dopo avergli dato fiducia ha smesso di sostenerlo totalmente. La sua carriera non si fermerà certo qui, almeno secondo le notizie forniteci qualche tempo fa dal nostro Uomo del Calciomercato: per lui è pronta una panchina (minimo) di Championship, i Blackburn Rovers erano favoriti qualche tempo fa, vedremo se andranno fino in fondo strappandogli un accordo da giugno.
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