Leonardo, direttore sportivo del Paris Saint Germain, è il protagonista dell’intervista pubblicata stamane da La Gazzetta dello Sport e realizzata da Extra Time; il brasiliano ha ammesso che “l’ultimo mercato ha dato personalità alla squadra” che in questa stagione è rientrata ufficialmente nell’élite del calcio, venendo eliminata soltanto ai quarti di finale di Champions League dal Barcellona, con un consolidato primo posto in Ligue 1 e l’obiettivo della finale di coppa nazionale da centrare; Leonardo, pur ammettendo che “Ancelotti è stato fondamentale” nella rinascita del Psg, ha rivelato che il futuro del tecnico italiano non è ancora da considerarsi blindato in Francia:.
Il Psg è una società nuova. Se il Barcellona non vince la Champions o esce in semifinale non cambia molto. Il nostro equilibrio è più fragile. Spetta a me tutelarlo ma penso che Ancelotti sia la persona giusta.
Aggiungendo poco dopo:
Con noi, solo 4-5 squadre possono permettersi Ancelotti, quindi il rischio di cedere alla tentazione c’è. Ma voglio credere che tutto andrà bene e costruiremo il futuro con lui.
E’ evidente che anche e soprattuto i soldi del Qatar hanno contribuito alla risalita del Psg, avvenuta praticamente in 20 mesi. Così, lo sguardo di Leonardo è già proiettato al calciomercato che verrà, durante il quale altri grossi colpi (dopo Ibrahimovic, Thiago Silvia, Lavezzi e Beckham) di sicuro non mancheranno (l’intervistatore cita Ronaldo, Cavani, Hamsik, Falcao, Nani, Rooney):
Tanti giocatori aspirano al Psg quasi come al Real, Milan, Barça, Bayern, ma se comprassimo tutti non avrebbe senso. Su Ronaldo non c’è mai stata un’offerta. Mai sentito Rooney o Cavani. Non escludo grandi acquisti, ma solo se c’è l’opportunità. Di sicuro rinforzeremo la rosa per mantenere l’equilibrio anche in funzione delle cessioni. Voglio un gruppo più coperto in tutti i ruoli, per evitare di trovarci in difficoltà come è successo a gennaio a centrocampo tra infortuni, squalifiche, cessioni.
Leonardo ha confessato che “potremmo pescare in Spagna o in Inghilterra” ma magari anche puntare sul ritorno di qualche calciatore francese per dare un’impronta ben precisa al club. I nomi sono quelli di Benzema, Nasri, Ribery, Cabaye con i quali però, Leonardo si è affrettato a dirlo, “non ho avuto contatti”.
Infine le parole sul suo passato in Italia, con l’ammissione esplicita di aver litigato con Silvio Berlusconi quando era allenatore del Milan:
Fare il tecnico è più complicato, ma penso che fare il dirigente come oggi è il mestiere ideale (…) Per me il Milan non è Berlusconi, ma un patrimonio internazionale. Il club ideale sarebbe con Moratti presidente e Galliani dirigente.
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