La seconda partita da titolare consecutiva è stata salutata dai tifosi dell’Udinese come la definitiva conferma per Piotr Zielinski, fantasista polacco classe 1994 che pare essere l’ennesimo campioncino scovato dai friulani in giro per il mondo: 19 anni non ancora compiuti, i bianconeri lo scovarono nello Zaglebie, club di Lubin che a sua volta l’aveva prelevato dall’Eagle Zabkowice, squadra della sua città natale della Slesia. L’Udinese lo visionò nel Torneo giovanile La Manga di Murcia, in Spagna, e subito si innamorò di lui: ambidestro, ottima visione di gioco e fisico scattante, Pozzo staccò un assegno da 100mila euro e decise di farlo maturare nella Primavera. Esordio in Serie A a dicembre scorso contro il Cagliari, altri due spezzoni di gara fino al 14 aprile, maglia da titolare e friulani vittoriosi al Tardini di Parma; sei giorni dopo il suo numero 94 è di nuovo sulla distinta tra i titolari, l’Udinese vince anche contro la Lazio e insieme a Totò Di Natale, col quale dialoga a meraviglia, è il migliore in campo.
Uno dei più instancabili scout del club friulano è senza dubbio Andrea Carnevale, l’ex attaccante del Napoli che in questo periodo si trova in Marocco per la fase africana del Mondiale under 17; è lui a raccontare come l’Udinese scovò Zielinski:
“Lo abbiamo visto all’opera per la prima volta in un torneo in Spagna, durante l’inverno. Una segnalazione alla quale abbiamo fatto seguire un provino in Friuli. In quella occasione ha disputato anche un’amichevole contro una nostra selezione giovanile, durante la quale gli abbiamo chiesto di occuparsi anche delle punizioni. Ebbene le calciava indifferentemente di destro e sinistro, tanto che alla fine non capivamo neppure quale era il piede preferito. Adesso, dopo averlo visto crescere posso dire che ha tutte le qualità per diventare un giocatore vero”.
Dopo la vittoria di sabato sera contro la Lazio, anche Francesco Guidolin si è soffermato sulla crescita della stellina polacca:
“Quando l’ho visto tre anni fa ho visto poco più che un bambino, gracile, magro ma con due piedi spaventosi, per questo ho deciso di curarlo perché ha le stimmate del giocatore importante. Tutte le persone che lavorano per l’Udinese fanno sì che questi ragazzi imparino la lingua, si ambientino e questi sono i risultati. Lo abbiamo osservato in questi tre anni e già da tempo lavora con noi, quel numero 10 che avevamo cercato per anni forse ce lo stiamo costruendo in casa. Non vogliamo illudere nessuno, ma lo diciamo con ambizione e al tempo stesso umiltà. Il progetto da parte della dirigenza è ancora migliorato negli ultimi anni, ci sono almeno 50 persone che meriterebbero di essere considerati come sono considerato io. La prossima settimana sarà un bel problema quando rientreranno quelli che sono fuori, ma è sempre meglio avere problemi di abbondanza”.
E il diretto interessato come sta vivendo questo momento magico a cui manca solo il gol? Ieri a Sky Sport ha sfoderato un ottimo italiano e ha spiegato:
“Giocar bene oggi è stato importante per me, sono soddisfatto di aver giocato bene e per il goal di Totò. Ora guardiamo avanti per il nostro campionato. Siamo in corsa per l’Europa ma pensiamo a giocare giornata dopo giornata, ora sotto contro il Cagliari, una gara che non sarà facile per noi. Ho un Italiano perfetto perché sono qua da 2 anni. Il goal? Non mi interessa se mi è mancato il goal, importante è che l’Udinese ha vinto”.
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