Sarebbe stata una gran bella consolazione. Con tutto il rispetto l’FA Cup vale decisamente più di quando non valga la nostra Coppa Italia e vincerla rappresenta un obiettivo per tutte le squadre inglesi, specialmente quelle che hanno ricevuto qualche delusione di troppo in Premier League. Per il Manchester City e per il suo allenatore italiano, Roberto Mancini, relegati al secondo posto in campionato dall’ultima vittoria di Sir Alex Ferguson e del suo United, l’occasione era ghiotta. In finale a Wembley c’era da affrontare il modesto Wigan di Roberto Martinez, i Latics hanno parecchi problemi in Premier League e rischiano seriamente la retrocessione con tre punti da recuperare a due turni dal termine (e nella prossima giornata dovranno affrontare l’Arsenal).
Avversario “comodo” tutto sommato, che si rivela tostissimo e con un gol allo scadere conquista una vittoria storica e fa sprofondare la stagione del City definitivamente nella mediocrità. Per i Campioni d’Inghilterra della scorsa stagione soltanto un trofeo, 10 mesi fa, il Community Shield (una sorta di Supercoppa), poi più nulla e il culmine di questa sconfitta inattesa e per di più meritata.
Da una parte le star strapagate, Tevez, Nasri, David Silva, dall’altra i Callum Mcmanaman e i Ben Watson, uno scontro impari che si trasforma in una partita giocata con irritante inconcludenza dagli uomini di Mancini e con grande determinazione e autorità dagli avversari motivati dal ritrovarsi di fronte un’occasione storica e lo sfavore del pronostico. Tutto sommato una sola vera parata su Tevez del portiere cresciuto nell’Atletico Madrid Joel, per il resto si vede di più il Wigan che appare decisamente più voglioso di portare a casa il primo storico trofeo dal 1932, quando il club venne fondato.
Nel finale la prima svolta positiva: secondo giallo per Zabaleta che lascia i suoi in 10, la superiorità numerica carica la cenerentola di questa gara secca che reclama un calcio di rigore per l’intervento di Clichy su Maloney, non accordato. Poco male perché sul calcio d’angolo seguente l’intera difesa del City rimane immobile e Ben Watson può anticipare tutti sul primo palo e bucare Hart. L’entusiasmo dei tifosi del Wigan e dei giocatori è incontenibile, i 4 minuti di recupero non portano fortuna a Mancini che lo scorso anno costruì buona parte delle sue fortune proprio grazie alle rimonte in zona Cesarini. Alla fine è Roberto Martinez ad osservare i suoi giocatori alzare il trofeo e guadagnarsi la qualificazione in Europa League, un pass che il Wigan potrebbe essere costretto a sfruttare da squadra di Championship (la Serie B inglese) tranne nuovi miracoli nelle ultime due partite a disposizione.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG