Il Barcellona è matematicamente Campione di Spagna. I catalani hanno conquistato il 22° titolo della loro storia senza scendere in campo, è bastato l’ennesimo passo falso del Real Madrid (1-1 con l’Espanyol) per dare la certezza di una vittoria che arriva nella stagione in cui il Barca e il suo modello di calcio viene pesantemente messo in discussione dopo l’eliminazione dalla Champions League con l’umiliante parziale di 7-0 maturato nella doppia sfida con il Bayern Monaco. Destini incrociati per le due eterne rivali: il Real Madrid giocava a Barcellona contro “l’altra squadra” della città, domani il Barca sarà di scena contro l’Atletico Madrid nella capitale spagnola. I colchoneros saranno spettatori del trionfo dei catalani, la squadra di Simeone ha dato il meglio nei primi mesi della stagione salvo rallentare uscendo dall’Europa League e venendo riacciuffata e superata dal Real in questo 2013.
Proprio i primi mesi della stagione sono stati decisivi per la vittoria del Barcellona, inarrestabile mentre il Real Madrid arrancava fra i mille problemi dello spogliatoio. I punti guadagnati all’epoca sono stati decisivi, una distanza di sicurezza tale da consentire di tenere la testa della classifica anche con i problemini fisici di Messi e con il complicato percorso in Champions League conclusosi con il tremendo “botto” in semifinale. La pulce è diventato croce e delizia di un gruppo apparso logoro e sempre più Messi-dipendente: dei 105 gol segnati dal Barcellona a 4 partite dal termine del torneo 46 sono firmate dal numero 10.
Il secondo “bomber” più prolifico? Fabregas con 9 centri. Una distanza abissale, certamente una fortuna per il Barcellona avere Messi, ma l’impressione è che se gli avversari trovano il modo per controllarlo le alternative manchino. Villa e Sanchez fanno da comparse, poco valorizzate dall’infinito possesso palla, l’esasperante “tiqui-taca” che perde tutta la sua pericolosità quando Messi non è in grado inventarsi qualcosa, una magia, un cambio di passo, un’accelerazione delle sue.
Ad ogni modo Vilanova riporta il titolo a Barcellona, rimettendo a 10 “scudetti” di distanza la squadra catalana che lo scorso anno si prese una pausa vedendo trionfare il Real Madrid dopo 3 stagioni di vittorie consecutive. La stagione “è certamente positiva”, questo il commento del presidente Sandro Rosell che conferma ancora una volta il tecnico che ha vissuto mesi difficili per via dei tanti viaggi negli States dove si è sottoposto alle cure per il tumore che lo ha colpito e che con un po’ di fortuna dovrebbe essere definitivamente sconfitto.
I suoi ragazzi potranno festeggiare domani in campo contro l’Atletico Madrid, ci sono dei record da migliore per chiudere al meglio il campionato già ricco di successi (28 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte). Se il Barcellona può permettersi il lusso di scegliere la continuità per il Real Madrid sarà un’estate di intensi cambiamenti: José Mourinho partirà, gli equilibri interni allo spogliatoio sono da ricostruire, sarà importante fare innesti intelligenti per poter ricominciare a sognare “la decima” già nella prossima stagione.
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