Il Porto si prende il titolo portoghese. In uno scontro diretto ad altissima tensione la squadra di Vítor Pereira vince con un gol nel recupero e supera il Benfica in testa alla classifica quando manca un solo turno da giocare. Fra una settimana il Porto potrebbe vincere il suo terzo scudetto consecutivo (27° in totale) e confermare il dominio praticamente assoluto negli ultimi 10 anni con 8 successi e soltanto 2 vittorie lasciate proprio al Benfica. Le Aquile ora vedono seriamente minacciato il loro storico primato di 32 titoli vinti.
La classifica dopo 29 giornate (il campionato portoghese è a 16 squadre) recita Porto 75 (23 vittorie, 6 pareggi, 0 sconfitte), Benfica 74 (23 vittorie, 5 pareggi, 1 sconfitta) e per i finalisti di Europa League si tratta di una delusione terrificante. A pochi secondi dal 90esimo il risultato di 1-1 consentiva di mantenere 2 punti di vantaggio con i quali i rossi di Lisbona si erano presentati allo Estadio do Dragao, un patrimonio tutto sommato più che sufficiente tenendo conto che nell’ultimo turno dovrà affrontare la penultima in classifica (il Moreirense) invischiata nella lotta per non retrocedere. Difficilmente saranno in grado di ostacolare in una partita all’Estadio Da Luz le Aquile di Jorge Jesus.
Sembrava fatta insomma, ma nessuno aveva fatto i conti con l’esuberanza di Kelvin Mateus de Oliveira, centrocampista offensivo brasiliano classe 1993 normalmente “in forza” nella squadra riserve e mandato in campo al minuto 79 al posto di Lucho Gonzalez. Mossa a dir poco azzeccata, la sua penetrazione in area e il potente diagonale che non ha lasciato scampo all’ex portiere della Roma Artur saranno ricordati molto molto a lungo da tutti i tifosi del Porto (e del Benfica). Un “gol scudetto“, segnato allo scadere, nello scontro diretto ed in casa. Una combinazione di fattori tali da rendere storica l’impresa del 20enne cresciuto nel Parana Clube.
La reazione istintiva di Jorge Jesus che cade letteralmente in ginocchio di fronte alla sua panchina quando vede la palla entrare in rete resterà un’immagine simbolo. La resa del tecnico che ha portato le Aquile in finale di Europa League (c’è il Chelsea ad attendere i portoghesi ad Amsterdam) e che rischia di non mettere nessun trofeo in bacheca al termine di una stagione che i numeri raccontano come decisamente positiva. L’esultanza sfrenata del Dragao pieno in ogni ordine e posto, con tanto di invasione del campo da parte di alcuni tifosi che hanno perso la testa dopo la prodezza di Kelvin, è una di quelle cose in grado di farti riappacificare con il calcio.
Per la cronaca il Benfica era anche passato in vantaggio con Lima al 19′ prima di subire il pareggio per via di una sfortunata deviazione di Pereira su un cross rasoterra che aveva riportato sull’1-1 il risultato. Peggio di così non poteva andare. Ora al Porto manca “soltanto” la trasferta contro il Pacos Ferreira, terzo in classifica e già certo della qualificazione ai preliminari di Champions League. Dovrà vincere anche quest’ultima partita per essere sicuro del titolo.
Porto – Benfica 2-1 | Le foto della partita scudetto
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