L’ultimo verdetto della stagione calcistica italiana 2012/2013 sarà deciso domenica prossima, nella finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio. Un confronto già intriso da mesi di preoccupazioni doppie rispetto ai soliti derby di campionato perché in palio c’è un trofeo per la prima volta nella storia delle stracittadine romane. Ma la Coppa Italia vale anche l’accesso all’Europa League per le due formazioni. Un obiettivo che raddrizzerebbe una stagione non certo esaltante dei due club.
La Lazio, come succede da tre anni, è partita bene in campionato e alla fine del girone di andata era posizionata in zona Champions League. Poi il crollo verticale causato da infortuni dei suoi uomini migliori, impegni ravvicinati tra cui l’Europa League, e una condizione fisica non ottimale. Il collettivo della Roma è sembrato più unito da quando Zeman è stato esonerato (anche se paradossalmente i giallorossi hanno fatto più punti nel girone di andata), inviso da alcuni giocatori come De Rossi. La cura Andreazzoli non è bastata a centrare il quinto posto, ma solo a superare i cugini in classifica (non accadeva da tre stagioni) grazie alla vittoria sul Napoli e alla contemporanea sconfitta della Lazio contro il Cagliari.
Troppo poco e ora c’è la possibilità per entrambe le formazioni di dare un senso alla stagione. Ad inizio partita i tifosi giallorossi hanno esposto uno striscione: “Dopo un’altra stagione con l’amaro in bocca l’unico imperativo è vincere la coppa“. Più esplicita l’esortazione contenuta in un altro striscione: “26-5-13 VINCETE O SCAPPATE“. Numerosi sono stati gli appelli alla sportività nei giorni scorsi. L’intento è quello di eludere ogni tipo di violenza perché il ricordo della battaglia all’esterno dello Stadio Olimpico, prima dell’ultimo derby, è ancora vivido.
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