Il Malaga è la prima vittima illustra del fair-play finanziario imposto dalla Uefa di Michel Platini. Il club andaluso dello sceicco Al Thani si è visto respingere il ricorso presentato contro le decisioni del Comitato di controllo finanziario della Uefa che il 21 dicembre scorso aveva deciso di estromettere i biancoazzurri dalle competizioni europee per le prossime quattro stagioni: motivo della sanzione il mancato pagamento di arretrati ad altri club coinvolti in operazioni finanziarie col Malaga stesso, il debito col fisco spagnolo e gli stipendi non percepiti dai giocatori. I Boquerones avevano poi provveduto a ripianare ogni pendenza dopo il rinnovato impegno della società, ma il Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) riunitosi oggi a Losanna ha parzialmente dato ragione alla Uefa, estromettendo il club malagueno non per quattro ma per un anno dalle coppe continentali (e infliggendogli una multa di 300mila euro).
Il Malaga quest’anno, oltre a sfiorare le semifinali di Champions League, aveva terminato la stagione con un buon sesto posto in Liga, utile per partecipare al turno preliminare di Europa League, la doppia sfida che poi l’avrebbe proiettata nella fase a gironi; dopo questa estromissione al suo posto viene ammesso il Betis Siviglia, che ha chiuso settimo e che comunque avrebbe preso parte al torneo ma cominciando dal terzo turno preliminare. Al posto del Betis doveva dunque essere chiamato il Rayo Vallecano, ottavo, che impreparato all’evenienza non ha ottenuto le licenze Uefa di routine. Alla fine della fiera a beneficiare di una partecipazione inattesa alla prossima Europa League è il Siviglia che nonostante il nono posto in Liga di quest’anno ai principi di agosto dovrà già cominciare la stagione in giro per il continente.
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