È arrivata la decisione della Federazione, la Supercoppa si giocherà a Roma il prossimo 18 agosto (la data si conosceva già, restava da scegliere la sede), scoppia però la grana incasso. Stamattina è stato infatti deciso che la ripartizione dei proventi dalla vendita dei biglietti non seguirà la regola degli anni scorsi quando l’incasso veniva diviso in due parti uguali tra le due squadre partecipanti, questo per venire incontro ad una richiesta della Lazio e del presidente Lotito. Giocare a Pechino avrebbe infatti garantito al club biancoceleste 1,8 milioni di euro, grazie al sostanzioso contributo dei ricchi sponsor asiatici, la gara però si giocherà in Italia a causa dell’indisponibilità della Juventus a volare in Cina.
Per questo Lotito, consigliere federale, ha chiesto e ottenuto che il suo club guadagni la stessa cifra, ai bianconeri invece spetterà quello che avanza. Tale decisione ha però fatto storcere il naso ai campioni d’Italia che non hanno nessun membro rappresentate nel consiglio di Lega, per questo il club ha già fatto sapere che presenterà un ricorso contro quanto è stato stabilito in mattinata. La vicenda quindi non si chiude, come tutti si attendevano, con l’ufficializzazione della data e della location, la battaglia tra i due club si sposta ora sulla questione incasso. Un accordo non sarà semplice da trovare, alla fine però bisognerà trovare una soluzione a questo enigma, possibilmente che non scontenti nessuno. È inutile ribadire come ci troviamo di fronte al solito pasticcio all’italiana, la Lega dimostra ancora una volta di essere un organismo che ha grossi problemi quando si tratta di darsi delle regole, ma anche quando banalmente si tratta di farle rispettare.
È utile ricordare, per ricostruire un po’ le tappe di questa vicenda, che secondo una delibera della stessa Lega Calcio, ancora in vigore, la squadra campione d’Italia ha la facoltà di scegliere la sede, eventualmente anche di decidere di giocare in casa propria. Lo scorso anno con il Napoli ci fu lo stesso problema, alla fine i torinesi furono costretti a cedere alla volontà di De Laurentiis di giocare a tutti i costi a Pechino. Come 12 mesi fa, anche quest’estate la Juventus è impegnata in una tournée negli Stati Uniti e si è trovata quindi in difficoltà di fronte all’eventualità di doversi spostare in Cina a pochi giorni dall’inizio del campionato. In un primo momento la società bianconera aveva proposto di giocare il 24 agosto a Pechino, facendo così slittare la prima di campionato, offerta rifiutata da Lotito. Poi sono state proposte le date del 10 e del 18 agsoto, in Italia, con la seconda che alla fine è stata accettata, la Juve però non ha nessuna intenzione di perderci dal punto di vista economico e chiederà che i proventi vengano divisi in parti uguali. Vedremo ora chi la spunterà.
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