Momento nerissimo per Claudio Lotito: il presidente della Lazio è letteralmente accerchiato da un paio di settimane dai tifosi biancocelesti che chiedono addirittura la cessione della società capitolina, ma ora potrebbe essere il Governo del calcio a decidere il suo allontanamento. In attesa di vedere cosa hanno organizzato i tifosi della Lazio in vista della gara casalinga contro l’Atalanta, quando proseguirà la protesta nei confronti della società, Lotito rischia la decadenza dalle cariche sportive, in seguito ad un esposto di ‘Federsupporter’.
Su Claudio Lotito, infatti, pende una condanna emessa dalla Cassazione per omessa alienazione di partecipazioni della Lazio. L’accusa sostiene che pur trattandosi di una sentenza parziale, la Cassazione ha rimandato alla Corte d’Appello di Milano solo la determinazione della pena considerando la stessa sentenza ‘passata in giudicato’, mentre la difesa del patron capitolino afferma che non ci può essere condanna senza pena. Di certo il Coni ha dovuto prendere atto e pur non pronunciandosi nell’immediato, ha sollecitato la Figc affinché fornisca al Comitato Olimpico la documentazione in suo possesso sullo spinoso caso. Oggi, punzecchiato dai giornalisti, il presidente federale Giancarlo Abete non si è sbilanciato sulla possibilità che Lotito decada da presidente della Lazio e da consigliere federale, ma ha confermato di aver recepito l’esposto di Federsupporter:
“Ne avevo già parlato con il presidente Malagò, e abbiamo acquisito tutti gli elementi a riguardo. Nei prossimi giorni, una volta esaurita la nostra riflessione, la comunicheremo all’organo di vigilanza che è il nostro punto di riferimento”.
L’articolo 22 delle Noif (le norme organizzative interne della Figc) prevede che soggetti condannati con “sentenza passata in giudicato decadono da ogni carica sportiva”.
“Ne parleremo nel prossimo consiglio Figc? Ne daremo una comunicazione – aggiunge Giancarlo Abete – ma l’importante è la posizione che stiamo valutando in questi giorni e stiamo approfondendo con grande attenzione, come doveroso che sia”, conclude Abete.
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