L’impegno immediato, quelli futuri: Antonio Conte non vorrebbe parlare del suo di futuro, ma solo di quello della Juventus, che domani alle 18.30 affronterà il Bologna e poi giovedì l’andata della semifinale di Europa League contro il Benfica, in Portogallo. La prima domanda della conferenza stampa della vigilia è però proprio sul futuro del tecnico salentino, che risponde senza rispondere.
“Spero sia la prima e ultima domanda extra-calcistica perché domani abbiamo un impegno fondamentale contro il Bologna. Ribadisco quello che ho detto e che ha riferito anche il direttore Marotta: siamo in sintonia su questo argomento. E’ un momento talmente importante che pensare a questioni personali, soprattutto io che ho sempre pensato al noi e non all’io, sarebbe una grandissima mancanza di rispetto nei confronti dei miei calciatori, della società, dei tifosi che si aspettano quest’anno grandi cose da parte nostra. E io mi sento responsabile insieme alla squadra per cercare di regalare qualcosa di storico come il terzo scudetto e la finale di Europa League. Sapendo che la semifinale con il Benfica sarà molto difficile, ma che possiamo concludere il nostro percorso anche in questa competizione. Concentriamoci quindi tutti sul futuro immediato. Vincere domani significa mettere un tassello bello grosso sulla conquista del terzo scudetto che, ripeto, sarebbe veramente storico”.
Bologna, allora: “Di facile non c’è nulla. Io penso che sarà un impegno molto, molto difficile. Mi auguro che lo stadio sia molto caldo perché il tifoso bianconero deve sentire l’importanza del momento. La Roma? Dico sempre ai miei ragazzi di cercare di vincere noi perché siamo in una situazione ottimale, in cui possiamo non guardare gli altri e pensare solo al nostro risultato. Detto questo, dobbiamo fare molta attenzione perché Ballardini per due anni ha pareggiato qui, con il Cagliari e con il Genoa. Quindi non dobbiamo dare nulla per scontato”.
Capitolo formazione: “Tevez e Vidal vengono da alcuni problemini e quindi sono stati preservati nella partita contro l’Udinese, si stanno curando e stiamo cercando di portarli nella miglior condizione perché avrei piacere che si sentissero anche bene per poter dare il 110 per cento come fanno sempre. Barzagli non è più acciaccato, ma viene da un mese senza partita. Deve ritrovare il campo e il ritmo partita e quindi domani potrebbe giocare dall’inizio o entrare a partita in corso”. Giovinco “deve ritrovare fiducia dopo il gol e la buona prestazione di Udine. Ha qualità incredibili, se si convince di poter diventare decisivo anche in una squadra come la Juventus lo può fare. Sia a partita in corso, ma anche entrando come è successo a Lione”.
I tre scudetti consecutivi, per Conte, sono comunque un chiodo fisso. Ed è giusto così: “La storia dice che, quinquennio a parte, la Juve non è mai riuscita a vincere tre titoli consecutivi. Farlo significherebbe aver compiuto davvero qualcosa di straordinario e di incredibile. E’ il mio terzo anno questo, abbiamo già gli stessi punti dell’anno scorso e l’anno passato avevamo migliorato il punteggio della stagione precedente. Bastano i numeri a certificare che sarebbe una stagione incredibile e straordinaria da questo punto di vista”. L’Europa League, naturalmente, non è meno importante: “Per noi questo deve essere comunque un periodo esaltante perché siamo in corsa su due fronti e sarebbe bellissimo riuscire ad arrivare in fondo a tutti e due. Ma ragioniamo di partita in partita perché potrebbe anche essere un momento di grande delusione se non portassimo a termine quello che desideriamo. Il Bologna è la partita della vita, poi penseremo al Benfica che ha vinto la Coppa nazionale, sta conquistando lo scudetto ed è in semifinale di Europa League dopo essere stata finalista l’anno passato”.
Tevez ha paragonato Conte a Ferguson, l’allenatore ringrazia: “Mi ha fatto molto piacere. Sono paragoni importanti. Io in tre anni ho avuto grandi calciatori e grandi uomini e sono stato fortunato in questo. Con Carlos c’è stato feeling immediato, l’ho visto determinato subito. E’ un calciatore di grande personalità, più l’aria si fa calda e più lui c’è. Ne avevo sentite tante su di lui, che non si allenava come doveva; invece, è sempre stato un esempio”.
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