Pur di prendere parte alla finale di Champions League si fa qualsiasi cosa. E’ il caso di Diego Costa, bomber dell’Atletico Madrid, fermato da una lesione di primo grado al bicipite femorale al 16esimo minuto del match Scudetto contro il Barcellona dello scorso 17 maggio, poi terminato comunque nel migliore dei modi. L’esito degli esami strumentali per il brasiliano, naturalizzato spagnolo in vista del Mondiale, sembrava non concedere alcuna possibilità per sabato prossimo, ma Diego Costa e lo staff medico dei colchoneros non si sono voluti rassegnare.
Ieri il giocatore con un volo privato è atterrato a Belgrado, per affidarsi alle cure della Dr.ssa Marijana Kovacevic, già famosa nel mondo dello sport, in modo particolare in patria, per i suoi metodi innovativi o alternativi (o presunti tali) per curare gli infortuni muscolari. Le cure di questa dottoressa si prefiggono l’obiettivo di “rigenerare i tessuti muscolari” con un massaggio fatto con “un rullo”, unitamente ad un gel ricavato dalla placenta di cavallo.
Contestualmente al massaggio, il paziente viene anche esposto ad un “flusso di energia elettrica ad alta frequenza” con l’ausilio di un macchinario non meglio specificato, che favorirebbe la “rigenerazione del tessuto muscolare danneggiato“. Nella spiegazione di questa metodologia di trattamento, la Kovacevic ha tenuto a precisare che si tratta di una terapia non invasiva, che non può causare reazioni allergiche e che, ancora più importante, non influenzerebbe i risultati dei test antidoping.
Questi trattamenti sarebbero “innocui per qualsiasi test anti-doping“. Senza voler fare troppa dietrologia, si sa bene che gli esami anti-doping vengono aggiornati e modificati in base ai nuovi passi in avanti compiuti da chi è alla ricerca di sostanze o terapie in grado di avvantaggiare gli atleti in una prestazione sportiva. Forse sarebbe stato meglio specificare nella descrizione di questa terapia, alla quale è dedicata una sezione del suo sito, nella quale comunque la placenta di cavallo non viene nominata, spiegando che questa ‘non produce oggettivamente un effetto dopante‘. Il che ha tutto un altro significato.
Mettendo da parte i sospetti, comunque legati solo alla scelta semantica per descrivere la terapia in questione, la Dr.ssa Kovacevic sostiene che la durata del trattamento può variare da 1 a 7 giorni, passati i quali “il tessuto muscolare del paziente risulterà completamente rigenerato“, che potrà essere verificato per mezzo di una risonanza magnetica.
Diego Costa, comunque, non è il primo a sottoporsi a questi trattamenti, come si può leggere nel sito della stessa Marijana Kovacevic, sul quale è riportata una lunghissima lista di pazienti illustri legati al mondo del calcio, ben 114 fino ad oggi, tra i quali figurano anche i nomi di Dejan Stankovic, Zdravko Kuzmanovic, Branislav Ivanovic, Ivica Olic, Darijo Srna, Glen Johnson, Louis Saha, Robin van Persie, Valeri Bojinov, Ivan De La Pena e Lacina Traoré.
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