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Comincia nel peggiore dei modi l’era Tavecchio alla Figc: durante le conferenza stampa di ieri, il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, che ha già un ampio consenso per l’elezione alla carica di presidente della Figc, è stato protagonista di una gaffe razzista e di una scusa parziale che forse è peggio della gaffe. Dopo l’ultimo Consiglio di Lega Calcio che ha visto defilarsi il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e l’appoggio pubblico a Carlo Tavecchio anche della Lega di Serie B, il numero uno dei Dilettanti viaggia ormai incontrastato verso l’elezione ai primi di agosto. Le chance di Demetrio Albertini, l’altro candidato alla presidenze federale, sono praticamente nulle, anche perché a favore di Tavecchio si sono schierati praticamente tutti i poteri forti del calcio italiano.
Ieri, persino l’ex numero uno della Figc, Franco Carraro, si è schierato pubblicamente a favore di Tavecchio:
“E’ importante anche sul piano etico perché il calcio italiano vuole ripartire da valori veri. Carlo Tavecchio è poco glamour ma è affidabile e solido”.
E a proposito di valori, ieri Tavecchio ha espresso il suo pensiero parlando in conferenza stampa all’assemblea estiva dei dilettanti. Parlando di extracomunitari che giocano in Italia, il futuro presidente federale si è lasciato andare ad una considerazione a dir poco infelice:
“L’Inghilterra rispetto a noi è un’altra cosa: individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva ‘Opti Pobà’, che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio”.
Se questo dev’essere lo spot per il nuovo calcio italiano, Tavecchio ha davvero cominciato con il piede sbagliato e qualcuno già starebbe rimpiangendo Giancarlo Abete, uno che di errori ne ha fatti durante la presidenza federale, e pure tanti, ma mai si è lasciato andare a considerazioni fuori dalle righe. Piuttosto Abete, preferiva utilizzare circumnavigazioni di parole che alla fine ti lasciavano un profondo senso di nulla, ma senza offendere. Subito dopo la gaffe, Tavecchio ha però voluto specificare meglio il suo pensiero, anche se a noi non sembra che la toppa sia riuscita a tappare tutto il buco:
“Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’Africa o da altri paesi. Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso. La mia vita è improntata all’impegno sociale, al rispetto delle persone e al volontariato: in particolare in Africa”.
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