Bravo è bravo, ma se non si metterà in riga a livello disciplinare di strada non ne farà molta: stiamo parlando di Domenico Berardi che nonostante sia giovanissimo ha già battuto diversi record. In positivo, perché segnare per 16 volte in massima serie in un sol campionato, per di più a soli 19 anni, significa avere le stimmate del fuoriclasse; ma anche, e verrebbe da dire soprattutto, in negativo perché nella sua fin qui breve carriera il talentino calabrese del Sassuolo ha già collezionato 16 gialli e tre cartellini rossi, con annesse beghe addirittura con la Federazione.
Un’infinità di ammonizioni, ma anche episodi deprecabili: nel maggio 2013 durante la sfida promozione contro il Livorno all’ultima giornata fu protagonista di un parapiglia con Ceccherini e Fiorillo, beccandosi tre turni di squalifica (da scontare poi in Serie A); nel marzo scorso, dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, rifilò una gomitata micidiale a Molinaro del Parma (con altre tre giornate di squalifica). E in arrivo ve ne sono altre tre: oggi non ha praticamente visto palla sovrastato da Dodò e Juan Jesus, con quest’ultimo vittima della frustrazione del neroverde.
A risultato ampiamente assodato per l’Inter, Berardi ha sganciato un’altra gomitata sul difensore brasiliano, con l’arbitro Calvarese che, a due passi, non ha potuto che allontanarlo anzitempo dal rettangolo verde sventolandogli il cartellino rosso in faccia. A fine partita l’allenatore degli emiliani Eusebio Di Francesco ha espresso tutto il suo malumore per l’ennesimo “colpo di testa” del suo giocatore:
“Berardi non può più permettersi reazioni del genere. Pagherà per quello che ha fatto. Ho tanti giovani che faccio giocare, ma devono sapersi assumere anche le loro responsabilità: non deve più permettersi di farsi espellere per una gomitata del genere”.
A taccuino va messa anche una mancata risposta a delle convocazioni per la Nazionale Under 19 di un paio di stagioni fa (da cui una squalifica di nove mesi dalle selezioni azzurre) e l’esclusione dall’Under 21 dopo il fallo a Molinaro del campionato scorso. Come si comporterà ora il ct degli azzurrini Gigi Di Biagio in vista degli spareggi europei contro la Slovacchia? C’è ancora tempo per capirlo, anche perché non dovrebbe subire più di tre giornate di stop forzato: ma riuscirà a tenere a freno i suoi bollenti spiriti in futuro? Difficile prevederlo, ad oggi parrebbe proprio di no. Peccato.
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