Il duro sfogo di Antonio Conte al termine di Italia – Albania è un rimprovero ai giornalisti e all’opinione pubblica in generale, piuttosto critica dopo la partita giocata dagli azzurri contro la Croazia. Una gara in cui è emerso un gap tecnico tra la Nazionale Italiana e i croati che ha sorprendentemente spiazzato molti addetti ai lavori. In realtà le difficoltà del nostro calcio sono ben note e c’è poco da meravigliarsi se basta l’assenza di un Pirlo (35 anni) per mandare in tilt un centrocampo contro avversari che al pallone danno del tu. Conte sta cercando faticosamente di creare un gruppo partendo dalle fondamenta, ma l’assodato gap tecnico tra una generazione e l’altra di calciatori italiani rischia di confondere le idee anche ai più critici.
Italia-Albania 1-0 | Foto Amichevole
Intervistato da Rai Sport al termine della partita amichevole vinta dagli azzurri con un gol di Okaka nel finale, l’ex tecnico juventino mostra il suo lato più aggressivo, sicuramente quello più amato e odiato, forse perché punto dalle critiche degli ultimi giorni. La mimica di Conte è la stessa vista durante la sua permanenza alla Juventus, quando “il gioco si faceva duro”. In Nazionale è la prima volta che succede, ecco le sue parole:
“Nonostante le critiche noi proseguiamo ed abbiamo giocato sei partite, di cui cinque vinte e una pareggiata. Chi vuole storca la bocca, a noi tocca rimanere zitti e pedalare. Questi ragazzi vogliono mettersi in mostra e l’hanno dimostrato anche questa sera”.
Italia – Albania, i tifosi albanesi sugli spalti
Un chiaro riferimento al folto gruppo di perplessi che non vedono progressi neanche nell’approccio alle partite da parte degli azzurri. Conte fa i complimenti ai suoi ragazzi:
“Mi è piaciuta molto l’applicazione dei ragazzi in un giorno e mezzo abbiamo preparato la partita contro l’Albania che ha giocato con la squadra titolare e ha pareggiato con Portogallo e Francia. Non è un buon momento, bisogna avere pazienza e far lavorare le persone. Cercheremo di fare anche qualche riunione per capire la situazione in generale. Io ho bisogno di lavorare, restare quattro mesi senza questi ragazzi è un problema. Poi se la Nazionale viene dopo tutto e tutti è giusto che me lo facciano sapere ma dobbiamo continuare così, nessuno ci aiuta e siamo soli contro tutti”.
Il discorso si sposta su Mario Balotelli, per l’ennesima volta. Il giocatore del Liverpool è stato rispedito in Inghilterra da Conte e il tecnico salentino reputa il caso sicuramente chiuso. Poi non manca il fastidio per la lunga pausa invernale non permetterà alla Nazionale Italiana (e a tutte le altre) di scendere in campo. Conte lancia un messaggio anche ai vertici del calcio italiano e ai club della Serie A:
“Sto cercando di salvare un prodotto che è in estinzione, possibile che non si capisca? Altro che Balotelli. Stiamo ancora a parlare di Balotelli se va in discoteca o se non va? Lo trovo ridicolo e assurdo, in un momento così difficile del nostro calcio, un momento che tutti conosciamo, i problemi sono altri. Io lamento la mancanza di considerazione nei confronti della nazionale. E non bisogna dimenticare che abbiamo vinto per la quinta volta e se avessimo perso contro l’Albania cosa sarebbe successo? Sono passati tre mesi e comincio ad avere le cose abbastanza chiare: tutti dicono che bisogna cambiare. Poi ti giri e vedi che sei solo. La Nazionale è vista solo come un fastidio. Federazione e dirigenti stanno facendo qualcosa, mi auguro che ascoltandomi si possa fare qualcosa a tutti i livelli per crescere. Sto lanciando un sasso e chi vuole capire, capisca. Io voglio lavorare non sono venuto qua per perdere tempo”.
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