Antonio Conte nelle prossime settimane potrebbe incontrare Paulo Dybala e chiedergli la disponibilità a essere convocato nell’Italia. Questa è l’indiscrezione che si legge oggi sui quotidiani sportivi italiani. La visita del ct della Nazionale a Palermo, e precisamente al campo di Boccadifalco, dove si allenano i rosanero di Beppe Iachini, è in programma da tempo, nell’ottica del tour dei club italiani che il selezionatore ha avviato sin dall’estate.
L’exploit dell’argentino in campionato avrebbe convinto Conte a provare a portare in azzurro la Joya, che con la maglia rosanero ha totalizzato fino ad oggi 8 gol in A e 5 in B. Tecnicamente si può fare, anche se sarebbero da ultimare degli aspetti di natura burocratica. Infatti l’attaccante del Palermo è nato e cresciuto in Argentina, ma oltre a quello del proprio Paese ha in tasca i passaporti italiano e polacco. Sua nonna era originaria di un centro della provincia di Napoli, il nonno, Boleslaw, era nato in un villaggio del Sud della Polonia ed emigrato in Sudamerica.
Dunque, essendo in possesso della cittadinanza italiana per diritto di sangue, Dybala può essere convocato in azzurro. In realtà l’ultima parola spetta al diretto interessato, che per ora non si è espresso.
Secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport, Dybala, che per ora non è mai stato convocato dall’Argentina maggiore (che è l’unica rappresentativa che impegna un giocatore con la Nazionale di un Paese) ma solo dall’Under 17 e dall’Under 20, vorrebbe vestire la maglia celeste anche per esaudire il sogno di giocare al fianco di Lionel Messi. Ma per il momento la chiamata da Buenos Aires non è arrivata e non è escluso che il 21enne possa farsi tentare dal corteggiamento di Conte.
Qualora l’indiscrezione venisse confermata, si scatenerebbe la solita discussione-polemica che negli anni passati è sorta quando altri giocatori ‘non italiani’ sono stati naturalizzati. Da Camoranesi a Thiago Motta, passando per il tentativo fallito con Icardi. Intanto una certezza c’è: Dybala sicuramente non sarà convocato dalla Polonia. Boniek, presidente della federcalcio polacca, ha fatto sapere:
Dybala è bravissimo, ma non ci interessa. Siamo una federazione seria, non naturalizziamo i giocatori degli altri. Puntiamo sui nostri giovani, vogliamo ragazzi che sappiano cantare l’inno della Polonia.
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