Massimo Cellino deve vendere il Leeds United: glielo intima la FA, la federazione calcistica inglese, che non lo ritiene idoneo a possedere un club di calcio. Una battaglia legale tra l’imprenditore italiano e il governo del calcio inglese che va avanti praticamente dallo scorso mese di marzo, ossia da quando Cellino aveva iniziato a trattare l’acquisto delle quote di maggioranza del Leeds, che milita nella Championship, l’equivalente della nostra Serie B. Per acquistare il glorioso club britannico, il patron sardo cedette anche le quote di maggioranza del Cagliari, che aveva guidato per ben 12 anni.
La federazione inglese, dopo aver avvisato Cellino di non avere i requisiti per detenere la proprietà di un club della FA, bloccò l’acquisto del Leeds già lo scorso mese di aprile, ma l’imprenditore italiano presentò immediatamente ricorso riuscendo così a completare la transazione con la vecchia proprietà. Oggi è arrivata invece la sospensione di Massimo Cellino, una squalifica a tutti gli effetti con scadenza 18 marzo 2015. Per la federazione calcistica inglese, l’ex presidente del Cagliari non può essere il proprietario di un club poiché sul suo capo pende un’accusa di evasione fiscale.
Cellino e la condanna per evasione fiscale
Lo scorso mese di settembre sono state depositate le motivazioni della sentenza che in primo grado hanno condannato Massimo Cellino: secondo la ricostruzione degli inquirenti, il presidente del Leeds avrebbe distratto al fisco italiano quasi 2 milioni di euro, acquistando uno yacht per conto di una società americana e portandolo in Italia senza aver pagato le dovute tasse doganali. Da quel momento in poi si è inasprita la querelle con la federazione inglese, che oggi dà due settimane di tempo a Cellino per presentare ricorso, ma intanto revoca l’autorizzazione precedentemente concessa per la detenzione di un club inglese in seguito al primo ricorso. Pare che i legali del patron sardo siano già al lavoro.
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