C’è rabbia, ben velata, in casa Juve per la mancata partecipazione dei propri tifosi alla trasferta di domani sera contro il Napoli allo Stadio San Paolo. Il Casms, ottenuta la documentazione dal Viminale, ha confermato che il big match della 18.a giornata di Serie A è ad alto rischio, ragion per cui è meglio che i tifosi della Juventus se ne stiano a casa. I biglietti del settore ospite, dunque, sono stati rimessi a disposizione dei supporters partenopei, che quindi faranno trovare ai campioni d’Italia un vero e proprio inferno azzurro.
A destare lo stupore e il fastidio nell’ambiente bianconero, è stato però il modo in cui è maturata la decisione del Casms. La ricostruzione è stata fatta dall’edizione odierna della ‘Gazzetta dello Sport’: il 30 dicembre, il Ministero dell’Interno indice la riunione sulla sicurezza per il 2 gennaio e, a parte gli esperti del Viminale, erano stati convocati i delegati dei due club per i rapporti con le rispettive tifoserie. Al summit, però, si presenta solo il rappresentante della Juventus, mentre quello del Napoli, Giovanni Frasca, diserta l’appuntamento. Ufficialmente, fa sapere il club partenopeo, il signora Frasca è malato, ma a quanto pare il 2 gennaio era al San Paolo per festeggiare la vittoria della Supercoppa (proprio ai danni della Juve) assieme a squadra e tifosi.
Non avendo a disposizione pareri e documentazione della parte del Napoli, il Prefetto ha sancito con gli elementi a disposizione la chiusura della curva ospite ai tifosi bianconeri per questioni di sicurezza. Un precedente pericoloso, se così fosse, e che da questo momento in poi, potrebbe far moltiplicare i certificati di malattia dei delegati: basterà che il club di casa non mandi un rappresentante agli incontri del Viminale per avere lo stadio tutto per i propri colori? Il Napoli non ci sta e contrattacca affermando, che al di là della malattia del proprio delegato, la riunione era stata organizzata solo 2-3 giorni prima, troppo poco tempo per una manifestazione come un big match.
“Il Napoli è totalmente estraneo alla suddetta valutazione – si legge in una nota ufficiale – ed alla decisione che ne è conseguita. E’ inoltre del tutto inaccettabile ricevere dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero degli Interni, tramite la Lega Nazionale Professionisti Serie A, nella mattinata del 31 dicembre una convocazione riguardante una riunione indetta per la mattina del 2 gennaio, avente ad oggetto la sicurezza di una gara di calcio così importante”.
Da Torino trapela disappunto: nessuno lo dice, ma la Juventus farà pesare alle prossime riunioni questo comportamento. D’altronde, evidenzieranno dalle parti di Torino, quando il Napoli perse la Supercoppa contro la Juve a Pechino, non si presentò nemmeno alla premiazione. Qualche settimana fa, i bianconeri non solo hanno ricevuto le medaglie regolarmente, ma hanno fatto anche i complimenti ai vincitori a fine gara.
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