Claudio Lotito irrompe nel day-after, ci ha dormito su una notte prima di commentare il derby di Roma (e successiva vittoria juventina a Napoli) e lo ha fatto con la sua proverbiale dialettica non banale; il patron della Lazio questa mattina era ospite degli studi Rai della capitale per partecipare alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” e come ovvio i conduttori non hanno potuto non approfittare della sua presenza per chiedergli un parere sulla stracittadina di ieri pomeriggio, come è noto finita con due gol per parte e animata sia dal selfie di Francesco Totti dopo il gol del pari che da alcuni scontri tra i tifosi a fine gara. Proprio sul gesto del capitano giallorosso, Lotito esterna opinioni destinate a far discutere:
“Quel gesto non c’entra nulla col calcio. Dopo la partita poteva aver senso, durante la partita no: il fatto in sé è innocuo ma stimola in una situazione esacerbata. E’ stata una cosa inopportuna, in quel contesto e in quel momento, con tutto il rispetto, era fuori luogo. Avete visto cosa è successo dopo la partita (si riferisce agli scontri, ndr)? Al di là del gesto innocuo, stimola una situazione già esacerbata. Il mio capitano non lo avrebbe mai fatto. Un mio selfie? Sono strumenti che non uso. Purtroppo sono un analogico, la tecnologia inebria le persone e le scolla dalla realtà”.
Non è tutto, perché il numero uno laziale dice la sua anche in relazione alla corsa scudetto che dopo un girone è ormai cosa a due tra la Juve e la Roma; secondo Lotito i bianconeri sono i favoriti e, provocando scherzosamente, ha anche scommesso con un deputato romanista presente in studio: “Facciamo una scommessa con Roberto Giachetti: lui si gioca lo scranno parlamentare io la presidenza della Lazio“. Per il patron dei biancocelesti è una questione di mera differenza di valori:
“Dal punto di vista tecnico è impossibile che la Roma vinca lo scudetto. La valutazione non è mia, è una valutazione tecnica. Da questo punto di vista, vince sicuramente la Juventus, che è superiore. Per quanto riguarda la partita di ieri considero due punti persi da parte della mia squadra”.
Lotito ha potuto toccare con mano la differenza tra le due squadre (la Vecchia Signora si impose 3-0 in casa della Lazio, ieri invece per poco la Roma non cadeva sotto i colpi di Mauri e Anderson), ma è pur vero che la sua è e rimane la più classica delle provocazioni contro i cugini della capitale: perché il derby di Roma non finisce mai realmente al triplice fischio del direttore di gara.
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