Roberto Mancini peggio di Walter Mazzarri? Poco importa: per la dirigenza dell’Inter, il tecnico di Jesi non ha colpe per il momento di profonda crisi della squadra. Anche se a gennaio ha avuto quei rinforzi tanto agognati dal suo predecessore, la società continua a credere nel lavoro dell’allenatore che tanti successi ha conquistato nella precedente esperienza con il club milanese. Per una volta, dunque, a pagare per i risultati negativi non è l’allenatore, bensì la squadra. A giugno il tecnico nerazzurro vorrebbe mettere in atto una vera e propria rivoluzione, anche se il dt Piero Ausilio frena, ma quel che è certo è che avrà maggiori poteri rispetto a quelli attuali.
Nonostante il fallimento di tutti gli obiettivi, Mancini continua ad essere l’unico intoccabile nell’ambiente nerazzurro e, secondo quanto scrive oggi la ‘Gazzetta dello Sport’, in vista della prossima stagione la dirigenza dell’Inter sta pensando di ampliare le mansioni operative dell’allenatore di Jesi. In buona sostanza, Roberto Mancini diventerà un manager all’inglese, ruolo che ha già svolto al Manchester City, ed oltre ad occuparsi dello spogliatoio, sarà il protagonista assoluto del calciomercato e dei rapporti con le istituzioni.
Addirittura, secondo la ‘rosea’, potrebbe essere considerata questa una mossa per trattenere l’allenatore che, in caso di mercato estivo non all’altezza viste le ridotte risorse a disposizione, potrebbe non credere più nel progetto e mollare prima della scadenza del contratto sottoscritto a metà stagione e valido fino al giugno del 2017. A giugno si farà un primo bilancio e si vedrà, come ha già detto Ausilio, “chi è da Inter e chi no”, il resto lo deciderà Mancini, investito di nuovi e più ampi poteri.
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