Sabato sera a Berlino Juventus e Barcellona scendono in campo con l’obbiettivo di aggiudicarsi il trofeo più importante della stagione, la Champions League. Ma in palio c’è qualcosa di più, entrambe arrivano infatti alla finale dopo aver conquistato il campionato e la coppa nazionali, con la possibilità di centrare il tris. Paese che vai definizione che trovi, nei paesi anglosassoni questo traguardo viene chiamato “treble” o “triple”, in Italia tutti lo chiamano “triplete”, termine di ispirazione spagnola legato al trionfo del 2010 dell’Inter di Mourinho, squadra che poteva contare tra le sue fila molti argentini che quindi declinarono il termine nella loro lingua.
Non è semplice riuscire ad imporsi in tutte e tre le competizioni in una sola stagione, tanto è vero che fino ad ora ci sono riuscite solo sette squadre. La prima in ordine di tempo è stata il Celtic che ci riuscì nel 1997, poi via via e toccato alle due olandesi Ajax e Psv Eindhoven. Sul finire degli anni ’90 l’impresa è toccata al Manchester United di Sir Alex Ferguson, poi al Barcellona, all’Inter (unica italiana). Gli ultimi in ordine di tempo a riuscirci sono stati i tedeschi del Bayern Monaco. Quest’anno il particolare allineamento astrale calcistico si verificherà sicuramente per l’ottava volta, resta da scoprire solo se sarà merito della Juventus o del Barcellona.
Rivisitiamo con una carrellata tutti i precedenti del calcio europeo, non dimenticando di menzionare però il Santos di Pelè che nel 1962 vinse prima il campionato paulista, poi la Taça Brasil e infine la Copa de Campeones de América (antenata della moderna Copa Libertadores) battendo in finale i campioni in carica uruguayani del Peñarol.
Celtic 1966/1967
Gli scozzesi dopo aver vinto il campionato e la coppa di Scozia si presentano alla finale di Coppa dei Campioni di Lisbona e trovano come avversario l’Inter. I nerazzrri passano in vantaggio con un gol su rigore di Mazzola, ma i biancoverdi ribaltano il risultato con Gemmel e Chalmers. Quell’anno avrebbero poi vinto anche la coppa di Lega, centrando addirittura il “quadruple”. Quella magnifica stagione è rimasta impressa nel cuore dei tifosi del Celtic, mentre il settore est del Celtic Park è ancora dedicato ai “Lisbon Lions”, una squadra composta interamente da giocatori scozzesi, tutti nati a pochi chilometri da Glasgow.
Ajax 1971/1972
Ancora una volta ai nerazzurri tocca l’ingrato compito di assistere da spettatori ad un treble. A centrarlo è l’Ajax di un certo Cruyff, nella finalissima i Lancieri, campioni in carica si impongono grazie ad una doppietta della loro stella, del loro numero 14. Poi i biancorossi vinceranno anche la Supercoppa europea e la Coppa Intercontinentale, mentre l’anno successivo si laureano per il terzo anno consecutivo campioni d’Europa. Ma d’altra parte stiamo parlando di una squadra mitica che ha contribuito a cambiare il calcio e traghettarlo nell’era moderna.
Psv Eindhoven 1987/1988
Si tinge ancora di arancione la storia del calcio europeo, con il Psv Eindhoven che centra un triplete tanto inaspettato quanto emozionante. In patria la squadra della Philips non ha rivali, in campionato vince senza fatica concludendo il torneo con addirittura 117 gol realizzati contro appena 28 subiti. La squadra allenata da Guus Hiddink travolge tutti anche in coppa d’Olanda, un percorso netto fatto di sole vittorie. In Coppa dei Campioni c’è però da soffrire e ogni turno è una vera e propria fatica, compresa la finale di Stoccarda in cui servono i rigori agli olandesi per piegare il Benfica (ancora sotto la maledizione di Béla Guttmann): l’eroe di serata è il portiere van Breukelen che al sesto tiro dal dischetto ipnotizza Veloso.
Manchester United 1998/1999
Un decennio più tardi l’impresa tocca ai Red Devils di Sir Alex Ferguson. Il Manchester United vince il campionato solo nell’ultima giornata con una vittoria in rimonta sul Tottenham che gli permette di conservare il vantaggio sull’Arsenal, l’FA Cup arriva invece con un 2-0 sul Newcastele. In Champions League il cammino è lungo e pieno d’ostacoli, a partire dai preliminari contro i polacchi del Lodz. Poi c’è il girone di ferro contro Bayern Monaco e Barcellona, i catalani restano al palo, infine i due ostaocli italiani Inter e Juventus. Ma questa edizione della Champions verrà ricordata per la finale, una delle più emozionanti di sempre. Di fronte allo United c’è di nuovo il Bayern che al 90′ è avanti grazie al gol di Basler arrivato in apertura di match. Nei minuti di recupero succede l’incredibile: al 91′ pareggia Sheringham, due minuti più tardi l’islandese Solskjær assesta il colpo del ko, entrambi erano entrati dalla panchina.
Barcellona 2008/2009
È la partita che segna l’inizio dell’era Guardiola sulla panchina dei catalani. Il Barcellona vince il campionato con tre giornate d’anticipo, il 19esimo della sua storia, e la Coppa del Re battendo l’Athletic Bilbao (inquietante coincidenza per i tifosi juventini). In finale i blaugrana trovano il Manchester United e non partono certo da favoriti, il cammino in Champions della squadra di Guardiola è stato tutt’altro che semplice, mentre per i Red Devils la “Road to Rome” è stata quasi una cavalcata. Ma quella sera si capisce che nel calcio mondiale è arrivata una nuova generazione di fenomeni: la finale viene decisa da Eto’o e Messi, il tiki taka diventerà presto una religione.
Inter 2009/2010
Il 2010 è l’anno dell’Inter di Mourinho. I nerazzurri si sono imposti in patria dove sia in campionato che in coppa Italia hanno duellato con la Roma. In Champions League raggiungono la finale non senza difficoltà e con un pizzico di fortuna, ma si sa che per centrare imprese del genere questo elemento è fondamentale. Dopo aver eliminato in semifinale il Barcellona, con due sfide gagliarde, l’Inter trova in finale il Bayern Monaco. Al Santiago Bernabeu decide i giochi Diego Milito autore di una doppietta che stende i bavaresi e regala ai nerazzurri quel triplete che due volte avevano dovuto veder vincere ad altri davanti ai loro occhi.
Bayern Monaco 2012/2013
I tedeschi si rifanno tre anni più tardi. In patria ammazzano il campionato, conquistano il successo matematico con sei giornate di anticipano e festeggiano il 6 aprile, alla fine della stagione saranno addirittura 25 i punti di vantaggio sul Borussia Dortmund. I gialloneri di Jurgen Klopp sono anche gli avversari della finale di Wembley. Nei primi minuti la squadra di Jupp Heynckes soffre la velocità dell’avversario, ma riesce comunque a trovare il vantaggio con Mandzukic. Nella ripresa il Borussia pareggia con un rigore di Gundogan, a decidere la sfida ci pensa uno dei fuoriclasse del Bayern, Robben sigla all’89’ il gol del 2-1, regala il treble ai bavaresi e vendica la sconfitta in finale di tre anni prima.
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