Erick Thohir, presidente dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Premium Sport nel giorno di Santo Stefano. Il patron nerazzurro ha colto l’occasione per fare il punto sulla crescita dell’Inter sottolineando di sentirsi “contento” più che propriamente “soddisfatto” per come stanno andando le cose. Sportivamente il club ha fatto notevoli passi in avanti e solo con i risultati arriveranno anche le soddisfazioni finanziarie dopo un periodo molto difficile. L’obiettivo minimo, però, deve essere la qualificazione in Champions League.
“Sono contento, non soddisfatto. L’Inter – esordisce Thohir – , finalmente, ha una grande organizzazione sportiva e manageriale. Siamo completi. Ma per come sono fatto non posso definirmi soddisfatto: con la mia squadra di basket ho vinto in 15 anni 9 titoli nazionali e 2 titoli del Sud-Est asiatico. Ma non sono soddisfatto, perché voglio vincere di più. Allo stesso modo sono contento di come abbiamo costruito l’Inter, ma aspettiamo i risultati: sarò molto contento se ci qualificheremo alla prossima Champions”.
Fondamentale per il buon ambientamento del nuovo presidente, il ruolo di Massimo Moratti, che ha instradato Thohir in tutte le dinamiche nerazzurre, sostenendolo nei momenti difficili e coadiuvandolo in alcune scelte, soprattutto in quella del ritorno di Roberto Mancini:
“Non ho mai avuto un socio che mi abbia sostenuto come ha fatto lui con me – riconosce Thohir parlando di Moratti – : non mette freni alle mie decisioni, crede in me. Ma è un partner e quindi è corretto, da parte mia, informarlo e chiedergli consigli, visto che è stato presidente per tanti anni e, inoltre, ha già coronato il sogno di vincere tutto, con il triplete del 2010. Io posso promettere ai tifosi che lavorerò duramente per l’Inter e la qualificazione in Champions sarà uno degli obiettivi che consegneremo ai nostri fan”.
L’Inter è già molto forte, tanto da trovarsi in vetta alla classifica di Serie A, ma se possibile a gennaio Thohir farà di tutto per consegnare qualche altra nuova pedina a Roberto Mancini. Molto dipenderà, ovviamente, dalle cessioni:
“Se ci sarà qualche giocatore che non ha giocato lo aiuteremo ad andare a giocare altrove, perché penso che ogni giocatore voglia giocare, non stare in panchina. Io sono contento della squadra attuale: cambiare tanto è difficile – continua – , è importante avere un nucleo ben definito per 2/3 anni. Se ci saranno giocatori partenti e avremo necessità in qualche posizione potremo fare qualcosa. Ma è ancora presto per capire: in estate molti colpi si sono fatti all’ultimo, il mercato è così. Noi abbiamo tutti i reparti coperti, ma se ci saranno delle partenze provvederemo. Pirlo troppo vecchio? È uno di quei giocatori che adoro e rispetto. Però in questo momento, a centrocampo, abbiamo Melo, Guarin e Medel che sono sui 30 anni e altri giovani come Brozovic, Kondogbia e Gnoukouri. Bisogna bilanciare l’età media e penso che il mix che abbiamo formato sia giusto”.
Inoltre, bisognerà tenere sempre conto dei dettami del Fair Play Finanziario, che l’Inter ha già violato una volta:
“Siamo obbligati a rispettarlo. Se guardiamo l’ultimo mercato, sono arrivati e andati via molti giocatori, ma i risultati, sportivamente parlando, sono stati positivi. Il fair play finanziario ci spinge a seguire questa strategia: cercheremo di rispettarlo, mantenendo comunque le promesse fatte ai nostri tifosi”.
Tornando poi strettamente al calcio giocato, il presidente non può non constatare il momento difficile di Maurito Icardi, al quale consiglia solamente di avere pazienza.
“Gli avevo predetto che sarebbe stata una stagione difficile questa, perché l’anno scorso aveva segnato… troppi gol. Gli avversari hanno capito quanto è pericoloso e fanno di tutto per contenerlo, per questo motivo abbiamo bisogno che segnino anche altri giocatori. Ma Mauro è il miglior centravanti che abbiamo: tornerà come prima, noi crediamo in lui. Incedibile? Ausilio dice sempre che chi fosse interessato a fare un’offerta non deve presentarsi nemmeno, se non ha una montagna di soldi. Per noi è fondamentale: assieme a Perisic, Ljajic e Jovetic vogliamo formi il nucleo da tenere per il futuro. Ljajic? Su di lui abbiamo discusso molto: pensavamo potesse fare la differenza uscendo dalla panchina, invece nelle ultime partite si è dimostrato un giocatore chiave. Abbiamo un’opzione con la Roma, ma c’è tempo per decidere, lo faremo a fine stagione. Se continuerà così farà parte del futuro dell’Inter per molti anni”.
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