La Lazio replica a Marcelo Bielsa e lo fa nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Formello oggi alle 12. Presente anche il presidente Claudio Lotito, che ha rotto un silenzio stampa che durava da oltre un anno. Il patron biancoceleste, tra l’altro, è stato protagonista di un monologo e non ha risposto alle domande dei giornalisti, convincendo alcuni di loro che fosse il caso di lasciare la sala stampa.
Quanto all’oggetto della conferenza stampa, l’avvocato Gentile, ha rappresentato la posizione della Lazio in quella che sarà una querelle in tribunale con il tecnico argentino Bielsa. Dopo aver firmato con i biancocelesti, l’ex Marsiglia ha cambiato idea e con una nota stampa ha parlato di impegni scritti non rispettati. La posizione del club capitolino è chiara: la versione di Bielsa non corrisponderebbe al vero, poiché nel contratto di 13 pagine non ci sarebbe alcun riferimento alle operazioni di calciomercato.
“Questo rapporto è nato a metà giugno – dice l’avvocato Gentile – , ha avuto una serie di trattative verbali, poi è arrivata una proposta di contratto che ha mandato il mister alla Lazio alla quale abbiamo risposto con una nostra proposta di contratto. Parliamo dell’ultima decade di giugno. Poi è andato personalmente Calveri a definire i particolare, il 1 luglio è arrivato il contratto ed è stato depositato in Federazione e Lega. E’ un contratto corposo, sono 13 pagine, ci sono vincoli di riservatezza. Ha una minuziosa e analitica clausola sesta descrizione e indicazione facoltà del tecnico. Bielsa aveva inviato nella prima stesura una sorta di decalogo. Abbiamo chiarito che conoscevamo le prerogative del mister e della società. Ad esempio il tecnico sarà responsabile dei convocati, l’autonomia dei compiti professionali, che avrebbe scelto la tattica e il sistema di gioco, organizzare gli allenamenti, istruire i giocatori, coordinare gli aspetti sanitari e del materiale, raccomandare l’assunzione dello staff tecnico di cui si prevedevano 5 membri e che avrebbero dovuto ricevere lo stipendio pattuito, potrà consigliare il club dove ricevere la fornitura dei servizi, suggerire le migliorie necessarie per adempiere alle funzioni, decidere insieme alla società gli alberghi, avere il consenso dell’acquisto del materiale tecnico”.
Quanto al mercato e al lavoro quotidiano della Lazio, continua il legale del club biancoceleste, Bielsa non ne poteva sapere nulla non essendo mai venuto a Roma.
“Questo è il suo decalogo – prosegue – , gli altri aspetti sono legati agli aspetti economici. Ho sentito parlare di inadempimenti, gli obblighi oltre quelli economici sono questi e sono stati decisi il primo luglio. E’ la conclusione delle trattative dei 20 giorni precedenti. La corrispondenza in cui si è rotto il contratto è del 7 luglio. Parliamo di una persona che non è mai venuta a Roma e non poteva sapere come stesse operando la Lazio a Formello. Ho avuto uno scambio di lettere con il suo Avvocato e mi ha dato conferma che oggi sarebbe arrivato nella Capitale, che avrebbe dormito a Formello e domani sarebbe partito per Auronzo”.
Quanto alle possibili azioni legali, l’avvocato Gentile conferma che la Lazio non subirà passivamente:
“La situazione è grave e complicata e verrà valutato come se fosse un allenatore italiano visto che il contratto risponde alla giurisdizione italiana. Ci rivolgeremo al Giudice del Lavoro. La Lazio non subisce una violenza così ingiustificata. Quello di Bielsa – le parole riportate da ‘Sportmediaset – è un inadempimento contrattuale, per noi si è licenziato e il contratto è risolto così. E’ un lavoratore che non si presenta a lavoro senza giustificazioni. Il contratto ha un inizio e una fine, se non mi presento creo un danno e devo risarcire. Analizzeremo i fatti per dare un conto monetario”
Il diesse Tare ha spiegato invece quali siano state le operazioni di mercato concordate con l’allenatore, anche se non ci fosse nulla di scritto nel contratto.
“Quando ci siamo incontrati aveva un ampio dossier sulla Lazio dicendo di aver visto almeno 5 partite di ogni giocatore, anche quelli della Primavera. Noi abbiamo proposti dei nomi e su alcuni, come Jardel e Adriano, abbiamo avuto il suo ok. Dovevano essere fatti quattro acquisti: un centrale e un terzino sinistro, un centravanti titolare e un esterno in caso di partenza di Candreva col giocatore che vuole andare via. In più ha espresso dubbi su alcuni giocatori della rosa. Da quando è tornato in Argentina questa posizione di accordo è stata ridiscussa e ha messo in discussione tutto, anche Adriano e Jardel, in più ha bloccato l’acquisto di Ajeti nonostante i rapporti positivi. L’abbiamo assecondato. Voleva Llorente del Real Madrid in prestito al Vallecano – continua il ds biancoceleste – , ma il giocatore non voleva lasciare la Spagna. Lo stesso per Mammana che aveva già un accordo col Lione. Idem per Morel che il Lione non ci ha ceduto. Il quarto giocatore è Rodrigo Caio del San Paolo, che seguo da due anni, ma che avrebbe voluto discutere la situazione dopo la Libertardores e l’Olimpiade. Beausejour sarebbe stata l’alternativa ad Adriano. Sia lui che Valencia sono giocatori che hanno dato l’ok per sostituire Candreva, ma le tempistiche delle trattative non possono essere decise dalla Lazio. La cosa che conta è che abbiamo concesso tutte queste cose a uno che non era nemmeno l’allenatore della Lazio. Puntavamo sulla correttezza tra noi, avevamo un accordo. Pato? Avevamo un accordo con l’agente, una proposta di 4 anni molto importante nonostante i nostri dubbi sulla tenuta fisica. Il giocatore ne ha parlato con la moglie e mi ha chiamato dicendo di voler rimanere in Brasile. Bielsa ha chiesto di non cedere Keita e Biglia, ha chiesto il 5 luglio come termine ultimo per le trattative, ma gli abbiamo concesso di parteciparvi direttamente. Su Valencia e Pato sapeva delle difficoltà. Pensavo e speravo di aver creato un rapporto sereno e di collaborazione. Da vicino il soprannome che gli hanno dato fa capire tante cose.”
Infine le parole del presidente Claudio Lotito:
“I programmi della Lazio non saranno abbandonati. Nel mercato porteremo a termine gli obiettivi prefissi. Abbiamo interesse a rendere competitiva la squadra e rinforzarla. Mi auguro di chiudere il prima possibile le trattative a prescindere da Bielsa. La scelta di Inzaghi è legata al fatto di riportare lazialità alla guida del club. Ha dimostrato di avere capacità e lo dimostrerà in prima squadra, non è un ripiego ma una scelta. E’ la persona idonea a portare avanti il nostro programma.”
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