Andrea Agnelli ha estinto la sua “pena” con la giustizia sportiva per il caso ultrà. Oggi, infatti, la Corte d’Appello della Figc ha deciso di ridurre la squalifica avverso il presidente della Juventus, che in primo grado era stato condannato ad un anno di inibizione. C’è però l’aggiunta nei suoi confronti di una multa da 100 mila euro, mentre al club bianconero viene comminata una sanzione da 600 mila euro oltre che la chiusura per un turno della curva dei tifosi da scontare il 21 gennaio 2018 nel match casalingo contro il Genoa.
Ecco il testo della sentenza della Corte d’Appello: “La Corte Federale D’Appello a Sezioni Unite – si legge – , in parziale accoglimento dei ricorsi proposti dal Procuratore federale e dalla società Juventus con riferimento alla posizione del presidente Andrea Agnelli e in parziale riforma della decisione resa dal Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, ridetermina la sanzione allo stesso inflitta nell’ammenda di 100mila euro e nell’inibizione fino alla data odierna. La Corte ridetermina inoltre la sanzione dell’ammenda di 600 mila euro alla società e dispone la disputa della prima gara interna di Campionato di Serie A dell’anno 2018 con il settore denominato ‘Tribuna (Curva) Sud’ dell’Allianz Stadium di Torino privo di spettatori.
In accoglimento del ricorso proposto dalla Juventus in relazione alle posizioni del responsabile del ticket office Stefano Merulla e dell’addetto alla sicurezza Alessandro Nicola D’Angelo annulla le sanzioni inflitte all’esito del giudizio di primo grado. Respinto il ricorso di Francesco Calvo, all’epoca dei fatti direttore commerciale della Juventus, e confermata la sanzione inflitta all’esito del giudizio di primo grado”, conclude la sentenza.
Non l’ha presa bene il procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, che aveva chiesto per Agnelli addirittura 3 anni di inibizione. “Questa sentenza è un brutto precedente. Si è voluta monetizzare la sanzione”, ha detto l’ex prefetto.
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