Situazione ancora paradossale in casa Lazio. Edy Reja sta dirigendo gli allenamenti ed è, a tutti gli effetti, il nuovo allenatore dei biancocelesti, ma non è ancora arrivata l’ufficialità della sua nomina. Un intrigo che si risolverebbe solo in caso di esonero dell’allenatore laziale, Vladimir Petkovic (è ancora in carica). Per oltre tre ore in un confronto tra il tecnico bosniaco e i dirigenti della Lazio, si è discusso dell’addebito disciplinare che il club ha contestato a Petkovic in merito alla sua firma del contratto, in vigore dal primo luglio, per allenare la nazionale della Svizzera.
Non è stato trovato alcun accordo e le parti si dovranno rivedere in tempi brevi, sicuramente nella giornata di sabato. Al momento dall’uscita da Villa San Sebastiano Petkovic non ha rilasciato dichiarazioni, mentre Gian Michele Gentile, ha comunicato la data del nuovo incontro: «Non abbiamo ancora trovato l’accordo, ci rivedremo domattina (oggi, ndr)». La Lazio propone a Petkovic una cifra tra i 100-150 mila euro dei 600 mila mancanti fino a giugno. Il tempo stringe e, se non dovesse trovare l’accordo, il club capitolino non riuscirà a tesserare Reja prima della partita contro l’Inter di lunedì.
La Lazio potrebbe anche decidere di proseguire sulla strada del licenziamento per giusta causa del tecnico. Un percorso molto tortuoso che consiste nel rivolgersi al giudice ordinario del lavoro e comporta tempi lunghi (3 anni e mezzo 4). Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, ha spiegato dalla frequenze di Radio Radio che senza esonero Reja non può dirigere la squadra contro l’Inter (verrebbe affidata a Bollini): “Per tesserare Reja, al settore tecnico bisogna che arrivi l’esonero di Petkovic, altrimenti non può essere tesserato. Ecco da dove arriva la sua sicurezza. La Lazio lo deve fare prima di lunedì, altrimenti in panchina va il secondo anche senza patentino ma con una deroga di 60 giorni”.
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