Anche Exor e Stellantis, dove è membro del consiglio di amministrazione, rimarrà come azionista rilevante solo nella Giovanni Agnelli BV, la holding della famiglia.
Agnelli ha dichiarato che, avendo chiuso una parte così importante della sua vita, la sua volontà è quella di voltare pagina e di voler affrontare il futuro con mente libera e forte. Ha specificato di voler fare un passo indietro con le assemblee delle società quotate, d’accordo con John Elkann con cui il rapporto resta solidissimo.
Nel suo lungo discorso di commiato, Agnelli ha ringraziato uno a uno, citando per nome, tutti i dirigenti, collaboratori, tecnici, e capitani con cui ha lavorato in quasi 13 anni alla Juventus. Ha espresso la sua gratitudine per l’esperienza vissuta e per aver avuto la possibilità di lavorare con persone così talentuose e professionali.
Nel suo discorso, Agnelli ha anche discusso del contesto del calcio, che descrive come parte dell’industria dell’intrattenimento, che vale 750 miliardi e comprende gaming, sport, musica, musei, e teatri. Egli ha sottolineato l’interesse degli investitori istituzionali e delle transazioni che stanno riguardando diversi top club e la necessità di avere una giusta risposta da parte dei regolatori.
Agnelli, che era anche presidente dell’ECA e sedeva nell’esecutivo UEFA, ha ricordato la proposta della UEFA e dell’ECA per la creazione di un ecosistema europeo aperto a tutti, bocciata dal sistema, che ha portato alla decisione di creare la Superlega. Egli ha dichiarato di credere ancora che il calcio europeo abbia bisogno di un cambiamento e di una riforma strutturale per garantire la sostenibilità a lungo termine.
In generale, con questo passo indietro, Agnelli ha dichiarato di voler aprire un nuovo capitolo della sua vita con la libertà di pensiero che altrimenti non avrebbe avuto.
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