Antonio Conte dimissioni | Spalletti, Allegri e Mancini i possibili sostituti

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La notizia è di quelle scioccanti per il modo inaspettato con cui è arrivata. Antonio Conte si è dimesso da allenatore della Juventus. Lo ha comunicato lui stesso con un video pubblicato sul canale YouTube dei bianconeri. Rescissione unilaterale, una scelta che ha spiazzato la tifoseria e che arriva nel momento peggiore, all’inizio della preparazione pre campionato, dopo due mesi di silenzio, seguiti alla fredda conferma dello scorso maggio.

Oltre al mercato, con Morata e Iturbe in arrivo (ma ora tutto potrebbe cambiare), ora, la dirigenza bianconera deve trovare subito un sostituto dell’allenatore salentino. I papabili, al momento, sono i tre migliori tecnici italiani attualmente senza squadra. Il primo è Massimiliano Allegri. L’ex allenatore del Milan, protagonista di violenti scontri dialettici con Conte nell’anno del primo dei tre scudetti consecutivi juventini, ha rifiutato le proposte della federazione greca e di quella kazaka. E’ in odore di Nazionale ma una chiamata di Marotta e Agnelli potrebbe fargli cambiare idea anche se, per la piazza, non sarebbe certo il benvenuto, alla stregua di Roberto Mancini.

Quest’ultimo ha lasciato il Galatasaray dopo nemmeno un anno dall’arrivo in Turchia. Il Mancio potrebbe essere il profilo giusto. Ha vinto sia in Italia che all’estero con il Manchester City. I rancori e le polemiche, mai sopiti, di Calciopoli e dello “scudetto di cartone” assegnato all’Inter ne rendono però, di fatto, impraticabile l’ingaggio a meno di clamorose decisioni di Agnelli e Marotta che scontenterebbero ulteriormente la tifoseria già disorientata per l’addio di Conte.

Altro candidato autorevole alla panchina juventina è Luciano Spalletti, il cui arrivo accontenterebbe tutti, pubblico e dirigenza. La sua però è la situazione più difficile. Esonerato dallo Zenit, lo scorso marzo, l’allenatore toscano è ancora sotto contratto con i russi che, lo tengono in caldo, e potrebbero richiamarlo in caso di allontanamento di Villas Boas. Lo conferma il fatto che lo stesso Spalletti, dopo l’addio, è rimasto a vivere a San Pietroburgo con la famiglia.

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