Arbitri in TV a partire dalla prossima stagione: dovrebbe essere una delle più importanti novità della Serie A 2016-2017 e ad anticiparla è il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. Il numero uno degli arbitri apre dunque alla possibilità che direttori di gara e calciatori si confrontino a fine partita nelle trasmissioni televisive, prima che si esprima il giudice sportivo, ma soprattutto se e solo se il clima sarà disteso, perché non c’è la volontà di alimentare ulteriormente le polemiche.
La notizia arriva a pochi giorni dalla tregua siglata dagli arbitri con l’Assoallenatori: i tecnici si sono impegnati a non commentare la moviola in Tv, anche se fin qui sono stati in tanti gli allenatori a contravvenire all’accordo tra gentiluomini. Si sa che è facile sviare le domande sulla moviola quando si è stati favoriti, ma quando gli episodi sono a sfavore, è davvero difficile legare il becco in Tv ad un allenatore. Fatto sta che dall’anno prossimo e in via sperimentale, alcuni arbitri possano andare in televisione per rispondere alle domande dei giornalisti:
“Non è escluso che 2-3 possano parlare. Non siamo lontani – dice Nicchi all’Ansa – , ma manca ancora un passaggio: continuare a smorzare ogni polemica. Poi potranno parlare prima che il giudice sportivo si sia espresso, ma senza interferire”.
Quest’anno, a dire il vero, di polemiche non ce ne sono state tantissime, anche per via del campionato molto equilibrato, che ha visto susseguirsi in vetta alla classifica diverse squadre: prima la Roma, poi l’Inter, passando per il Napoli e infine la Juventus. Merito degli arbitri, ma anche del supporto della tecnologia per il gol-non gol. In futuro potrebbero essere sperimentati altri aiuti tecnologici per gli arbitri, ma per la moviola in campo siamo ancora molto lontani:
“Attenzione a non confondere la tecnologia con la moviola. Se vogliamo parlare di tecnologia da applicare – continua Nicchi – , se ne può parlare per vedere se la palla è uscita dal fondo o dal fallo laterale; si può applicare alla linea del fallo da rigore per vedere se un fallo è avvenuto dentro o fuori l’area, ma solo a tutte le situazioni di gioco fermo, perché si può chiedere alla tecnologia se un fallo è dentro o fuori l’area, ma non se è o meno fallo”.
Quanto al regolamento in sé, invece, Nicchi vorrebbe rivedere la regola sull’espulsione del portiere in caso di rigore per chiara occasione da gol, una sanzione troppo penalizzante:
“Sulla cosiddetta tripla sanzione sono stato un precursore e fui d’accordo con Buffon che andava eliminata questa schifezza, perché per me è una schifezza, perché siamo costretti a cacciare il portiere, lasciare la squadra in dieci, oltre la squalifica per la prossima gara. C’è solo da fare questa modifica – conclude – ma ci sono ancora delle opposizioni”.
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