In scontri tra tifosi della stessa squadra, gli argentini del Lanus, un ultrà è rimasto ucciso. L’episodio è avvenuto nei sobborghi di Buenos Aires. Lo ha reso noto la polizia. Si tratta della sedicesima vittima, solo quest’anno, del calcio argentino. Tre persone sono state arrestate dopo la sparatoria tra gruppi organizzati.
In Argentina, pare di moda confrontarsi all’interno delle stesse tifoserie. A maggio scorso, sempre ultras del Lanus erano venuti a confronto e un tifoso era moto. I ‘barrabravas’, come sono chiamati gli ultras della squadra argentina, hanno il controllo del bagarinaggio e della aree di parcheggio intorno allo stadio. Probabile che i regolamenti di conti siano dovuti proprio a queste situazioni.
Secondo l’Ong ‘Save’, tra il 2012 e il 2013, la violenza tra tifoserie ha causato la morte di 24 persone. Il totale negli ultimi 40 anni è di 198. Il Lanus milita nella Prima divisione argentina. Olé riporta le due versioni dell’episodio: la vittima era uscita per comprare una bibita, sulla strada ha incrociato il suo omicida che stava rubando, ha chiesto aiuto, ma è stato freddato; la vittima stava andando al chiosco quando si è trovato al centro di una sparatoria tra due auto di ultras del Lanus.
L’autore dello sparo e il figlio sono stati arrestati. L’aggressore ha riferito di aver agito per legittima difesa, in quanto caduto in un’imboscata tesagli da tre auto, al cui interno c’erano membri della tifoseria più calda del club sudamericano. In attesa della decisione del giudice sull’eventuale scarcerazione, in Argentina i media sono compatti: basta con la violenza.
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