In scadenza di contratto con l’Arsenal, col quale quest’anno ha giocato solo pochi minuti (e ha fatto parlare di sé più per le sbronze a Londra che per le magie in campo), Andrei Arshavin era stato accostato con insistenza allo Zenit per sancire il secondo ritorno nella sua San Pietroburgo; chissà se alla fine tornerà sulle rive della Neva, di fatto per il momento ha fatto le valigie per trasferirsi in Azerbaijan, più precisamente in una città costiera a sud di Baku, Lankaran il suo nome, 83mila e rotti i suoi abitanti. Fuori dai radar calcistici, la squadra cittadina si chiama Khazar Lankaran e ultimamente sta facendo molto ben nell’ex repubblica sovietica: apparizioni ai turni preliminari europeii, vittorie in patria e un presidente di nazionalità turca che sta mettendo pesantemente mano al portafogli.

Il suo nome è Mubariz Mansimov, imprenditore di origini azere considerato da Forbes uno degli uomini più ricchi del pianeta: ebbene, la sua volontà di fare grande il Lankaran (ottavo quest’anno in campionato e finalista in coppa, battuto ai rigori dal Neftchi ma comunque qualificazione in Europa League) lo ha portato a offrire ad Arshavin la cifra monstre di 4 milioni di euro per un contratto che avrà la durata di soli due mesi. Nonostante dunque le 32 primavere e la parabola discendente, l’ex genietto russo che abbiamo ammirato con la maglia della Nazionale Russa agli Europei del 2008 diventerà il giocatore più pagato della storia perché teoricamente il suo salario sarebbe da 24 milioni l’anno. John Toschak in panchina (il tecnico gallese di passaggio anche a Catania), l’ex romanista Pit e tanti altri tra spagnoli, brasiliani e greci: il Lankaran vuole farsi conoscere, Arshavin il suo biglietto da visita.

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ultimo aggiornamento: 29-05-2013


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