Il Milan esce con le ossa rotte dalla trasferta del Vicente Calderon. In realtà è tutto il calcio italiano che ancora una volta deve fare i conti con la dura realtà della Champions League, una competizione dove ormai centrare i quarti di finale per un club nostrano significa aver raggiunto un traguardo ottimo, mentre le semifinali rappresentano quasi un miraggio (la finale in questo momento è qualcosa di fantascientifico). Troppo forti quattro o cinque club europei (forse anche più) rispetto alle 3 italiane che si presentano ai nastri di partenza. Tra queste squadre figuravano le due spagnole storiche, Real Madrid e Barcellona. Da oggi si è aggiunto anche l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Il Milan ha retto per metà primo tempo, poi è crollato nella ripresa. Mario Balotelli ha fatto il solletico alla solida difesa dei Colchoneros, dall’altra parte i rossoneri hanno barcollato in difesa, puniti sistematicamente da giocatori che sembravano saette imprendibili. Si salva il solo Kakà che almeno ha mostrato lampi della sua classe, oltre all’inutile gol della speranza.
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Numeri e curiosità – Con la doppietta di oggi Diego Costa raggiunge quota sette gol in Champions League. L’Atletico è una delle due squadre ancora imbattute in questa Champions League, l’altra è il Real Madrid. Complessivamente sono solo quattro i gol subiti dalla squadra di Simeone in questa Champions League, nessuna squadra ha fatto meglio. Sono solo due le vittorie rossonere nelle ultime 14 partite giocate nella fase a eliminazione diretta della Champions League, tre i pareggi e nove le sconfitte. Nessuna vittoria per il Milan nelle ultime otto (2N 6P). Milan eliminato agli ottavi in cinque delle ultime sei partecipazioni alla Champions League. L’Atletico ha vinto le ultime cinque sfide europee contro le italiane, segnando 12 gol e subendone solo due. Il Milan ha vinto solo una delle ultime 15 sfide di Champions contro le spagnole, il 2-0 sul Barcellona del febbraio 2013 (sei pareggi e otto sconfitte). Con quella di ieri sera il Milan subisce la quinta eliminazione su cinque volte in cui ha affrontato una squadra spagnola nella fase a eliminazione diretta della Champions League.
Le parole di Clarence Seedorf a fine partita:
“La squadra psicologicamente fa fatica a reagire quando va sotto e per troppo tempo ha dovuto rincorrere. La Champions era un obiettivo importante, avevamo fatto una buona prima partita, nel primo tempo ce la potevamo giocare. Mancano undici partite e ci siamo dati obiettivi ben precisi. Quando si perde c’è amarezza, uscire dalla Champions è sempre molto triste, sono qui per cercare di tirarli su, continuare a farli lavorare come hanno fatto fino adesso, giocare col Parma con lo spirito di chi vuole rifarsi. La condizione fisica? Le condizioni fisiche che ho trovato non erano ottimali, ma rincorrendo dall’inizio del campionato hanno fatto il triplo della fatica degli altri. Se mi aspettavo di più da Balotelli? Speriamo sempre che possa fare belle partite, ma la squadra nel secondo tempo non ha più prodotto una certa grinta. Sempre convinto della scelta di essere tornato al Milan? Assolutamente, ho un rapporto fantastico col presidente. Galliani, Barbara e la società stanno cercando di ricostruire quello che si è un po’ perso. Pensiamo al futuro e cerchiamo di fare il nostro meglio fino a fine stagione”.
E quelle di un raggiante Simeone:
“Un po’ abbiamo sofferto, ma è normale. Il Milan ha reagito bene dopo il gol e ci ha messo in difficoltà. Nell’intervallo abbiamo parlato un po’, ci siamo riordinati meglio, giocando con più calma e pressando più alto. Nel secondo tempo siamo stati molto superiori. Siamo contenti di questo risultato, frutto di un lavoro dei ragazzi cominciato due anni e mezzo fa. Il nostro merito è conoscere i nostri limiti e le nostre virtù.”
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Atletico Madrid – Milan 4-1 | La fotogallery
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