Prandelli ha parlato male di me. Non mi aspettavo che lo facesse davanti ai giornalisti. E non ho risposto perché non ha senso. Penso che gli uomini veri, se hanno qualcosa da dirsi, se lo dicono in faccia. E io sono una persona diretta.
A tuonare contro l’ex ct dell’Italia è Mario Balotelli, il giocatore intorno al quale Cesare Prandelli aveva costruito la sua Nazionale (eliminata al primo turno). L’attaccante del Liverpool, in un’intervista al magazine inglese Sport, ha replicato alle critiche che l’allenatore gli ha rivolto pubblicamente nelle scorse settimane. SuperMario ha anche parlato, stavolta senza polemica, della sua reiterata esclusione dai convocati operata da Antonio Conte da quando è diventato commissario tecnico dell’Italia:
Capisco perché in questo momento non sono in nazionale. Non sto segnando mentre altri attaccanti come Pellè hanno già fatto diversi gol, dunque meritano di essere chiamati. Ma io amo l’Italia e nessuno può dire nulla di male sul mio attaccamento alla nazionale. L’amerò sempre.
Quindi è tornato sul Mondiale brasiliano:
Devo essere onesto: sono rimasto molto deluso per le critiche ricevute dopo la Coppa del Mondo. Ho avuto due, al massimo tre, occasioni in tutto il Mondiale. Tutti sanno che ho segnato contro l’Inghilterra ma non avrei potuto fare molto di più.
Nel corso dell’intervista Balo ha ammesso di sentire la mancanza di genitori e amici ma ha anche spiegato che “quando torno trascorro tanto tempo in compagnia della mia famiglia”. Quindi sul come trascorre il tempo libero, a dispetto di quanto viene raccontato dai media inglesi:
Sto con gli amici di sempre, le solite cose, gioco con la playstation o a ping-pong. Oppure vado a spasso con i miei cani. (…) Ho commesso errori in passato, come tutti quando si è giovani. È una vergogna che i tabloid cerchino sempre di dare una brutta immagine di Mario. Tutte bugie perché fuori dal campo non ho problemi, sto sempre a casa, vivo in campagna e sono concentrato solo sul calcio.
Un ritratto – quello delineato dal diretto interessato – che in effetti non coincide per nulla con quello pubblico-mediatico. Ad ogni modo il calciatore 24enne, papà di Pia Fico, pare aver trovato serenità:
Ogni giorno mi sveglio e penso che c’è stato qualcuno che il giorno prima ha parlato male di me. Poi però vedo i bambini che mi vogliono bene e allora penso che non ho fatto nulla di male. Certo, potrei fare meglio, ma i bambini sono spontanei, onesti. E se non piaci loro, non vengono da te. Quando non mi chiederanno più una foto o un autografo, allora comincerò a farmi delle domande.
Infine, sulle prestazioni non esaltanti con la maglia del Liverpool (ha segnato solo un gol finora) la spiegazione tattica:
Devo stare più in area, da prima punta, anche se ho sempre preferito giocare con due punte. In questo momento non sto facendo abbastanza, ma ci sto lavorando. Quando la palla viene larga dalle fasce, devo aspettarla in area anche se per me il calcio è sempre stato libertà e mi è sempre piaciuto spaziare.
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