E’ ancora d’attualità la squalifica di tre giornate comminata a Mario Balotelli dopo le presunte minacce rivolte all’arbitro Banti al termine della partita contro il Napoli di domenica scorsa. L’attaccante rossonero avrebbe detto “ti ammazzo, te la faccio pagare” al direttore di gara, almeno secondo la versione non smentita dei giornali. Frasi di una gravità inaudita, per le quali avrebbe certamente meritato molto più di un’espulsione per somma di ammonizioni e le conseguenti tre giornate di squalifica.
La punizione non è stata certamente esemplare visto che Balotelli non si è limitato alle minacce, ma ha anche cercato di inseguire l’arbitro dopo che questo gli avevamo mostrato il cartellino rosso, venendo fortunatamente trattenuto da Marco Amelia. La speranza è che Balotelli volesse solo andare a parlare con il direttore di gara anche se, in considerazione delle parole pronunciate poco prima potrebbe sorgere il legittimo sospetto che le intenzioni del calciatore fossero ben altre.
Episodi simili, accaduti nelle categorie inferiori, sono costati a protagonisti semi-sconosciuti mesi di squalifica e proprio per questo motivo la società rossonera ha preferito non presentare ricorsi, rendendosi conto che probabilmente il suo tesserato aveva già ricevuto un trattamento di “favore” dal giudice sportivo. Il Milan ha deciso anche di punire Balotelli con una sanzione di 240mila euro, mentre l’allenatore Massimiliano Allegri ha preso le distanze dal comportamento del suo giocatore invitandolo a “diventare grande” una volta per tutte.
Domani sulla Gazzetta dello Sport ci sarà una lunga intervista a Balotelli che ha colto l’occasione per scusarsi, a suo modo, per il pessimo comportamento. Questo un piccolo estratto di quanto ha dichiarato il rossonero al quotidiano milanese:
“Mi spiace innanzitutto per i miei compagni. S’allenano e faticano con me e con quel gesto li ho lasciati soli. Ma mi sento in colpa anche con i tifosi che ci tengono tanto e con la stessa società. L’arbitro? Mi scuso anche con lui, non dovevo reagire in quel modo. Ma contro il Napoli è stata la solita storia: i falli contro di me non contano, appena faccio mezza cosa io… Mi rendo conto, però, che devo essere bravo a resistere in certe situazioni”.
In buona sostanza con queste scuse Balotelli dimostra di essere dispiaciuto solo per le conseguenze del suo gesto, come se non si fosse reso conto della gravità del comportamento tenuto. Ancora non ci siamo caro Mario. Non mai è troppo tardi, per carità, ma forse ti servirà ancora un po’ di tempo per diventare grande.
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