E così Mario Balotelli è atterrato alla Malpensa: primo pomeriggio, scalo varesotto, il nuovo attaccante del Milan è tornato in Italia dove ricomincerà a giocare e, si spera, a dimostrare una volta per tutte il suo valore. Ad attenderlo c’era il factotum rossonero Adriano Galliani che insieme al nuovo acquisto ha dribblato curiosi e giornalisti da un’uscita secondaria; ora Balotelli è atteso alle visite mediche di rito, poi potrà finalmente vestire il rossonero del Diavolo. Lo farà col numero 45 appiccicato sulla schiena, chissà forse potrà scendere in campo sin dalla prossima partita di campionato, a San Siro contro l’Udinese. Il grande colpo del mercato di gennaio si è consumato sull’asse, già consolidata in passato, Raiola – Galliani, un’operazione mirabile a patto che SuperMario torni a essere un calciatore; già con Cassano in Via Turati avevano scommesso, ora toccherà ad Allegri riportare sulla retta via il fuoriclasse di origini ghanesi.
E così oggi è stato il giorno delle dichiarazioni, delle opinioni, dell’inchiostro inevitabilmente versato: tutti a commentare la seconda vita milanese di Mario Balotelli, questa volta con la maglia a strisce rosso e nere. Scorriamo dunque una carrellata di virgolettati, partendo proprio da quelle, a caldo e recentissime, dei diretti interessati. Quali sono state le prime parole di Balotelli una volta messo piede sul suolo italiano?
“Era da tempo che volevo giocare nel Milan, ma giocavo in altre squadre e non potevo venire. Quando c’è stata la possibilità, sono corso. Cori dei tifosi? Basta che mi vogliano bene e che io riesca a ricambiare. Ho cominciato questa stagione non molto bene con il City. Vengo qui per rifarmi e fare bene. La trattativa? Sapevo già di venire. Scelte importanti? È vero, spero che servano per rifare grande il Milan”.
Tronfio e soddisfatto Adriano Galliani:
“Non c’è bisogno di presentare Mario. È un sogno che si realizza, voluto da Berlusconi e dalla società. Con il suo arrivo rinforziamo molto la nostra squadra. Mario è nei nostri cuori da tanti anni e finalmente ci siamo riusciti”.
Parla da manager Barbara Berlusconi, in barba al papà che aveva definito Balotelli una “mela marcia”:
“L’ingaggio di Mario Balotelli dimostra che il Milan può, come sempre, investire cifre importanti per l’acquisto dei giocatori; la nostra società ha, da circa un anno, messo in atto una profonda riorganizzazione dei costi e degli investimenti. È un’opera di razionalizzazione che è costata certo sacrifici, ma che oggi ci consente di liberare risorse che possono essere investite non solo per l’ingaggio dei giocatori ma anche per il posizionamento del brand e per il miglioramento delle strutture. Il Milan ha scelto, prima degli altri, di avere conti in ordine e un bilancio sostenibile. Grazie a questa forte programmazione di lungo periodo, noi oggi possiamo non solo far crescere in casa i futuri campioni, ma anche permetterci qualche acquisto mirato importante”.
Il patron Silvio Berlusconi però ritratta e accoglie con belle parole SuperMario:
“Non è stato un investimento assolutamente da campagna elettorale, ma voluto dalla parte tecnica della società. Una mela marcia? Non è così. Ho comprato Balotelli perché ho pensato: ha segnato due gol alla Germania e ha fatto piangere i tedeschi, mentre l’altro Mario, Monti, ha segnato due gol anche lui e ha fatto piangere gli italiani”.
Anche i compagni di squadra salutano il nuovo arrivato con entusiasmo; El Shaarawy twitta felice: “Benvenuto mariooooo!!! Sono felicissimo del suo arrivo XD“, Montolivo analizza più nel dettaglio la situazione:
“Mario Balotelli è un grandissimo giocatore e verrà per aiutare la squadra. Siamo felici, lo spogliatoio lo attende a braccia aperte. Speriamo possa fare una gran stagione qui al Milan”.
Il ct dell’Italia Cesare Prandelli ha dato il placet simbolico all’operazione:
“Ora dipende molto da lui: ha tutte le possibilità per dimostrare il suo valore”.
Sorprende, ma non poi così tanto, anche la benedizione di Mancini, il cui rapporto con SuperMario al Manchester City è stato di autentico amore e odio:
“Sono triste, perché Mario è stato un giocatore molto importante per noi. In due anni abbiamo vinto Premier, FA Cup e Charity Shield. Tutti i giocatori erano dispiaciuti per la sua partenza, perché Mario è un bravo ragazzo. Per me è stato come uno dei miei figli, a volte ti fa arrabbiare, ma dopo è un ragazzo amorevole. Io parlo tutti i giorni con Mario, abbiamo parlato molto di questa situazione, e credo che quella di tornare a giocare in Italia nel Milan per lui sia una grandissima opportunità. Può stare vicino alla sua famiglia e giocare in un grande club come quello rossonero. Sono molto felice per lui e credo che tornare in Italia potrà fargli solo bene. Al Milan potrà crescere e migliorare ulteriormente, diventando uno dei migliori al mondo”.
Non si mangia le mani Massimo Moratti nel vedere il suo ex enfant prodige cambiare sponda dei Navigli:
“E’ una scommessa del Milan, un buon acquisto che non potevamo e non volevamo fare perché da noi è già stato. Per loro può essere un affare. No, non c’è rammarico. La vedo come un’operazione utile a Berlusconi per mille motivi, vediamo come va a finire”.
Forse sono un pochino amareggiati i tifosi dell’Inter, ma c’è chi non cade nello sconforto e sottolinea: “All’Inter ha insultato tutta la curva, al City ha fatto più festini che gol. Per fortuna è del Milan“.
Insomma, è cominciata la Balotelli-mania, un evento che scombussolerà tutta Milano. Quella calcistica e quella da bere.
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