Nonostante la pesante penalizzazione, il Bari quest’anno ha condotto un onorevole campionato di Serie B terminato con una salvezza più che tranquilla a quota 53 punti e mostrando per alcuni tratti di stagione un calcio piacevole e spumeggiante; ebbene, dopo 36 annate tra A e B (per la precisione 12 di massimo campionato e 23 in cadetteria con anche un’apparizione in C1 negli anni ’80) la famiglia Matarrese ha deciso che quella appena finita sarà l’ultima stagione al timone del sodalizio pugliese. Rilevata nel ’77 dal professor Angelo De Palo, morto improvvisamente per infarto dopo 16 anni di presidenza, Vincenzo e Antonio Matarrese, imprenditori edili di Andria, si buttarono a capofitto nel calcio dopo la scomparsa del padre Salvatore: la loro gestione è spesso stata oggetto di pesanti critiche da parte della tifoseria, critiche sempre rispedite al mittente, ma oggi hanno entrambi più di 70 anni e complice la stanchezza hanno deciso di farsi da parte.
Le parole rilasciate ieri dall’ex presidente della FIGC e della Lega Calcio Antonio Matarrese hanno fatto molto scalpore a Bari, anche se la notizia era nell’aria da diversi mesi:
“Dopo trentasei anni ce ne andiamo per la gioia dei tifosi baresi. Con Montemurro o con un altro acquirente il tempo dei Matarrese al timone del Bari è finito. Entro l’estate usciremo dalla società. Le sofferenze fanno parte della storia del calcio. L’importante che il Bari vada avanti. Mi sto impegnando perché il calcio a Bari non si spenga. Ma non si possono correre avventure. Il pagamento del gli stipendi? E il minimo che possiamo fare per rispetto alla storia del Bari. Abbiamo deciso di lasciare e lasceremo. Non abbiamo più voglia di essere insultati. Si può uscire dal calcio anche riconoscendo gli errori, ma non con gli insulti e le mortificazioni. Per quello che abbiamo fatto ci sentiamo fortemente amareggiati. Capisco l’amarezza dei tifosi. ma i processi sommari non aiutano a migliorare. Mio fratello ha sofferto tanto sta soffrendo ancora. Ricomponiamoci e sarà molto meglio per tutti. Sto facendo questo per il bene della città. Mi auguro che chi comprerà il Bari faccia almeno quello che abbiamo fatto noi. Non di più”.
La trattativa per la cessione del Bari è ben avviata: le chiavi del club dovrebbero passare nelle mani degli imprenditori locali Paolo Montemurro e Tommaso e Luigi Rapullino, anche se gli incontri degli ultimi giorni non hanno fatto registrare sostanziali passi in avanti. Le cose certe sono che i galletti si iscriveranno regolarmente al campionato di Serie B e che attualmente non hanno un allenatore dato che Vincenzo Torrente è passato alla Cremonese dopo due buoni campionati al San Nicola.
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