Migjen Basha è nato a Losanna 26 anni fa: albanese-kosovaro come altri suoi colleghi che hanno ricevuto i natali dalla terra elvetica, comincia sin da bambino a giocare per il club della città in cui è cresciuto, il Losanna appunto, vincendo subito un campionato da protagonista, quello di terza serie con annessa promozione. E’ proprio nel club biancoblu che lo scova la Lucchese portandolo in Italia nel 2006, neanche 20enne: l’ambientamento in Toscana, tra Lucca e Viareggio, va per il meglio, guadagnandosi a pieno merito la Serie B che raggiunge col Rimini; un anno e mezzo splendido sulla riviera romagnola, si conferma a Frosinone attirando le attenzioni dell’Atalanta, appena retrocessa in seconda serie. Con gli orobici ottiene la sua prima promozione nel massimo campionato, ma subito viene girato nell’ambizioso Torino di mister Ventura, col quale ottiene la seconda promozione consecutiva.
A 25 anni i tempi sono maturi per l’esordio nel campionato di Serie A dopo un percorso fatto di sacrifici e ottime geometrie in mediana: il Toro rinnova la comproprietà con l’Atalanta, Basha esordisce contro il Siena e trova il primo gol nella sconfitta interna contro il Parma. Quindici presenze senza mai deludere, sabato scorso a Bologna ha giocato una partita di sostanza caratterizzata da un’ammonizione ricevuta per un intervento su Alessandro Diamanti (ed essendo diffidato salterà il prossimo impegno del Toro): il day-after il pari agguantato in extremis al Dall’Ara, Basha torna a parlare di quel fallo (nella foto) e della partita di Diamanti, che non tratta con parole morbide. Il capitano dei bolognesi avrebbe rifilato un colpo proibito a Santana a palla lontana durante il primo tempo, poi ha avuto questioni con l’albanese.
“Il contatto con Santana non l’ho visto, io posso aggiungere che nel primo tempo a un certo punto sono stato, giustamente, ammonito per un fallo sul bolognese. L’ho travolto Diamanti, ma avete visto tutti la causa: in quell’occasione sono scivolato e non ho potuto evitare di finirgli addosso. Comunque mi sono scusato. Per tutta risposta nell’azione successiva lui mi è arrivato dietro ed è entrato con i tacchetti sul mio polpaccio. Chiaro, l’ha fatto apposta. Poi avete visto l’episodio con Barreto (un altro rapporto ravvicinato non proprio affettuoso, ndr). E’ stato scandaloso ma nonostante questo gli è stato concesso ogni cosa dall’arbitro”.
Nessuna replica dall’ambiente bolognese, il fantasista della Nazionale italiana per altro non è tipo che in passato si è messo in mostra per interventi cattivi o giocate scorrette. Ma anche Basha è un tipo particolarmente tranquillo, mai espulso in carriera, mai una dichiarazione sopra le righe. Dove sta la verità?
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG