Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di lasciare la maggioranza delle quote azionarie del Milan a Bee Taechaubol. Lo conferma lo stesso patron rossonero: prima dell’ultimo incontro con il magnate thailandese, il presidente del club milanese aveva lasciato intendere che ci fosse questa eventualità, tramutatasi in certezza proprio al termine del summit. E non è tutto, perché Berlusconi è certo che rimarrà in sella anche Adriano Galliani, nel ruolo di amministratore delegato.
Insomma, il Milan vuole sì un partner che porti tanti soldi nelle casse rossonere, ma la gestione sportiva rimarrebbe nelle mani di chi l’ha già avuta negli ultimi 30 anni. Mr Bee, dunque, dovrebbe rimanere socio di minoranza
“Il Milan resta e resterà controllato dalla Fininvest – assicura Berlusconi – Negli ultimi anni il calcio è stato profondamente cambiato dall’arrivo degli oligarchi russi e degli arabi. In questo nuovo scenario, per la mia famiglia non era più possibile reggere la concorrenza. Vogliamo tenere il Milan in alto, e ci siamo resi conto che da soli non sarebbe più stato possibile. Per questo abbiamo deciso di andare alla ricerca di nuovi soci. Con mister Bee abbiamo raggiunto un accordo di massima. Il 51 per cento del Milan sarà di Fininvest, il restante 49 verrà diviso fra gli altri soci. Io resterò presidente, e resteranno anche mia figlia Barbara e Galliani”.
Inizialmente, sembrava che Bee (e la cordata che gli sta dietro) avrebbe rilevato prima il 30% delle quote del Milan, per poi mettere in atto una scalata graduale che lo avrebbe portato al 70%. Niente da fare: Berlusconi non vuole mollare il timone e continuare a scegliere calciatori e allenatori. Uno dei principali nodi della trattativa con la cordata guidata dai thailandesi, sarebbe stata proprio la carica di Adriano Galliani, che Mr Bee avrebbe voluto affidare ad altri, stando a quanto riferisce il ‘Corriere della Sera’.
Insomma, Berlusconi avrebbe convinto i nuovi partner: rimarrà in ogni caso al timone del Milan e non lo lascerà nemmeno se, come prevede l’accordo, ci sarà la quotazione in borsa:
“L’accordo – conclude Berlusconi a La Stampa – prevede pure la possibilità che il Milan, a un certo punto, venga quotato in Borsa. Ebbene, se questo succederà, ciascuno di noi soci si impegna a mettere sul mercato la medesima quota percentuale delle azioni, in modo che la maggioranza relativa resti comunque in mano a Fininvest. E che io resti presidente”.
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