L’arrivo di Podolski all’Inter a gennaio è stato accolto da subito con una buona quota di perplessità da parte di carta stampata ed esperti. E in effetti i dubbi sull’attaccante tedesco, almeno fino a questo momento, sono risultati più che sensati.
Dopo un discreto impatto con la nuova squadra, Podolski ha perso il posto da titolare a favore di Shaqiri, permettendo a Mancini di adottare un modulo (con un trequartista e due attaccanti) leggermente più solido (anche se i risultati per ora latitano). Del tedesco ha parlato il connazionale Oliver Bierhoff, che di partite giocate in Serie A ne ha collezionate, con la maglia di Udinese e Milan (oltre che di Ascoli e Chievo). Il team manager della nazionale tedesca ha detto di non aver condiviso il trasferimento del calciatore dall’Arsenal all’Inter, dopo la non brillante esperienza col Bayern Monaco:
Podolski è un ragazzo emotivo e deve adattarsi alla nuova atmosfera. Gli consiglio di pensare bene al prossimo club e di andare dove possa giocare con continuità. Quando ho sentito che a gennaio sarebbe andato in Italia sono stato male per lui. Non è facile fare mezza stagione in un altro paese, me ne sono accorto quando sono andato dal Milan al Monaco. Non è facile, il calcio non è uguale ovunque. Spero che il gol all’Australia gli abbia dato una spinta. Ha bisogno di un club che sia una famiglia, andare in un top club significa dover sgomitare per un posto.
Podolski è tornato al gol proprio con la nazionale tedesca nella gara amichevole disputata a Kaiserslautern contro l’Australia mercoledì scorso. Non a caso l’attaccante è il terzo miglior marcatore della storia della sua nazionale. Con la maglia nerazzurra, però, ancora nessuna rete siglata.
Anche alla luce delle parole di Bierhoff, il futuro di Lukas, all’Inter in prestito, sarà ancora in Italia o è destinato al ritorno in Germania, in “famiglia” come direbbe l’ex ariete del Milan?
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