Dopo nove anni di fedele militanza, Daniele Bonera quest’estate ha salutato il Milan per provare per la prima volta nella sua carriera un’esperienza all’estero. Ha sposato il progetto del Villarreal che lo ha acquistato in chiusura di mercato, una soluzione che neanche lui aveva immaginato in estate. Inevitabilmente ha dovuto aspettare un po’ prima che arrivasse il suo momento. Ripartire in una squadra nuova, con la condizione non allo stesso livello dei compagni non è semplice.
La sua prima occasione l’ha avuta lo scorso 17 settembre in Europa League, schierato da Marcelino in piena emergenza, non andò benissimo visto che arrivò la sconfitta in Europa League contro il Rapid Vienna. Domenica scorsa finalmente è arrivato anche il suo turno in campionato, la partita era quella contro il Las Palmas, terminata con uno 0-0 tutto sommato positivo per il Sottomarino Giallo. Bonera ha raccontato le sue impressioni di questi primi mesi spagnoli a BresciaOggi:
Quando sono arrivato era settembre e non ero al meglio. Poi ero in Spagna da una settimana e c’era un compagno squalificato: l’allenatore mi ha chiesto un sacrificio e l’ho fatto volentieri, ho giocato pur non essendo al top. Abbiamo perso 2-1. Non ho avuto problemi invece a Las Palmas, dove abbiamo fatto 0-0. Abbiamo disputato una buona gara. Anch’io, da centrale. Sono soddisfatto della mia prova. Avversario tosto, campo difficile.
In particolare il difensore è colpito dalle differenze del calcio spagnolo rispetto a quello che si gioca in Italia. Nella Liga c’è molta più libertà, la mentalità è più offensiva, caratteristiche che un difensore non dovrebbe amare, ma che stanno aggiungendo qualità al suo bagaglio di esperienza:
Sto conoscendo un calcio diverso, molto più dinamico rispetto all’Italia, più veloce, istintivo. Divertente da vedere e anche da giocare. Così aggiungo qualcosa al mio bagaglio. Qui i giocatori di valore sono più giovani e per i difensori è peggio, ma è anche più intrigante fare calcio qui. C’è una mentalità offensiva. All’inizio ho fatto un po’ di fatica, ora mi trovo alla grande. L’ambientamento è filato liscio. C’è un bel gruppo.
Nonostante tutto l’entusiasmo per la Spagna però non dimentica l’Italia e in particolare la sua terra, la Franciacorta, e Brescia. Quest’estate il suo nome era stato accostato ai rivali di sempre dell’Atalanta, lui da bresciano doc, cresciuto calcisticamente con le Rondinelle, smentisce categoricamente. Poi si lascia andare ad una confessione che riguarda il suo futuro professionale:
La trattativa con l’Atalanta? Ho sentito anch’io, ma non c’era nulla di serio. Io vorrei chiudere la carriera nel Brescia. Non voglio certo fare il ruffiano, non l’ho mai fatto, ma la verità è che negli ultimi giorni del mercato estivo ci avevo fatto pensierino. Stavolta no, in futuro chissà. L’opportunità di approdare al Villarreal è nata poi all’improvviso.
Bonera che continua a seguire il Brescia anche a distanza e che fa i complimenti alla squadra per il bel campionato che sta disputando. Il difensore parla di Pirlo, con lui condivide il passato bresciano ma anche il presente lontano dall’Italia, si chiede se un giorno entrambi potrebbero chiudere la loro esperienza con il calcio giocato nella città dove sono cresciuti. Intanto si gode Villarreal con tutta la sua famiglia, che ovviamente lo ha seguito, è invita i suoi colleghi a fare lo stesso: “Noi italiani siamo frenati di fronte a queste possibilità, ma io la sto vivendo appieno. Ho avuto la fortuna di giocare a lungo nel Milan, un vero privilegio, ma consiglio a ogni collega un’avventura all’estero”.
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