Generò una marea di polemiche e qualche sospetto la decisione della Fifa di convocare per il test antidoping ben sette giocatori del Costarica dopo la vittoria contro l’Italia. “La prossima volta facciano l’antidoping a tutti e undici i nostri giocatori e anche a me“, ha ironizzato Jorge Luis Pinto, il commissario tecnico della Nazionale costaricana il giorno dopo i controlli. “Tali controlli alterano la scaletta del rientro che la squadra aveva nel quartier generale a Santos”, precisò la portavoce della federcalcio del Costa Rica, Gina Escobar, preoccupata per i tempi che intralciavano il ritorno nel ritiro.
La prassi vuole che nel post partita siano due o al massimo tre i giocatori convocati dalla Fifa per l’antidoping. Dai vertici del massimo organo mondiale hanno spiegato che 7
“due giocatori della Costa Rica sono stati controllati come avviene solitamente nel postpartita, mentre gli altri cinque sono stati controllati perché prima del Mondiale non erano stati sottoposti a test antidoping.”
Polemica rientrata? Non del tutto, perché contro la decisione della Fifa si è scagliato nei giorni scorsi anche Diego Armando Maradona, sempre in prima linea in questo Mondiale quando c’è da difendere una nazionale sudamericana o centroamericana (non ha condiviso neanche la squalifica comminata a Luis Suarez). Bryan Ruiz, Michael Barrantes, Keylor Navas, Celso Borges, Christian Bolanos, Marco Urena y Diego Calvo sono i giocatori costaricani sottoposti al test dell’antidoping.
Tutti negativi. L’esito è stato reso noto da un comunicato apparso sul sito della federazione della nazionale centroamericana per spazzare via tutte le polemiche sollevate nei giorni scorsi. Tra qualche ora il Costa Rica affronterà la Grecia in un ottavo di finale inedito tra le due vere sorprese del Mondiale. Solo una andrà ai quarti e sia per la formazione europea che per i Ticos, sarà un risultato storico.
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